Superman: cittadinanza italiana 75 anni fa con il nome "Ciclone"

Le storie dell’eroe americano hanno esordito il 2 luglio del 1939 ne “Gli Albi dell’Audacia”. Il nazionalismo culturale del regime fascista che da poco aveva messo in campo le leggi razziali, non accettava americanismi

Superman: cittadinanza italiana 75 anni fa con il nome "Ciclone"
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Marcello Cecconi Modifica articolo

30 Giugno 2022 - 22.45 Culture


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Il 2 luglio del 1939 esordisce in Italia Superman, l’eroe delle “strisce” americane. Esce, rivisto, corretto e “nazionalizzato” per volere del regime che con le leggi razziali dell’anno precedente si era fatto ancora più attento nei confronti della cultura, sparecchiando tutto quello che non profumava di orgoglio nazionale. La scommessa sull’eroe fu delle Edizioni Vittoria di Corso Magenta in Milano, una via milanese predestinata visto che lì c’è oggi la sede legale della Cairo Editore. Superman, dunque, uscì con il nome di Ciclone nel numero 19 di Gli Albi dell’Audacia.

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Il primo numero del “Ciclone” in “Gli Albi dell’Audacia”

Nonostante che il nome “fumetto” fosse stato coniato già da qualche anno dall’eclettico disegnatore Antonio Rubino, proprio per italianizzare la parola “ballon”, in questi anni si preferiva designarli ancora con altri nomi: “cine-racconti”, “cine-romanzi per ragazzi”, “avventure illustrate”. L’Avventuroso, l’albo di storie illustrate di successo, aveva già importato eroi dei comics americani e per primo aveva iniziato a rinunciare alle didascalie in rime baciate ai piedi dell’immagine sostituendole con la classica nuvoletta. Ma la stretta del MinCulPop consigliò di sostituire Flash Gordon con “I Tre di Macallè” e fare assumere a Dick Fulmine i tratti identitari di italianità coraggiosa del pugile Primo Carnera. Ecco perché l’iniziativa di Gli Albi dell’Audacia non poteva essere meno complessa.

L’esordio americano di Superman era avvenuto un anno prima, sul numero 1 di Action Comics del giugno 1938 edito dalla DC Comics sussidiaria di Warner Bros.  L’editore italiano, per superare la visione autarchica fascista, mutò Superman in Ciclone. La versione di Gli Albi dell’Audacia non faceva riferimento agli albi originali di Action Comics ma riprendeva le famose comic strip giornaliere e le sunday page settimanali che alcuni quotidiani statunitensi iniziarono a pubblicare a partire dal 16 gennaio 1939.

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Il successo che l’eroe stava avendo in America ebbe riflesso anche sulle vendite del primo numero italiano tanto da indurre gli editori a far uscire con cadenza mensile le storie di Ciclone. La quantità del materiale originale però scarseggiava e se le prime due pubblicazioni furono la traduzione dell’originale americano disegnato da Jerry Siegel e Joe Shuster, anche se rivisto e adeguato, dal numero 31 si passò a strisce totalmente italiane disegnate da Vincenzo e Zenobio Baggioli. Le differenze fra le due versioni erano notevoli. Il Ciclone non nascondeva la sua identità segreta perdendo anche lo scudo con la S, sostituito con una sfera, nel suo costume da supereroe e, dal punto di vista narrativo, i contesti diventavano più esotici in scia all’orgoglio coloniale.

La storia di Superman, nelle sue diverse versioni, si snoda fra alti e bassi ma continuerà negli anni. La mitezza della figura del giornalista Clark Kent, dietro la quale l’eroe mascherato si nasconde, è necessaria per portare avanti la lotta contro supercriminali ed è spesso stata rivisitata in numerose pellicole. Si inizia con l’interpretazione classica di Kirk Alyn nel film Superman del 1948 per arrivare nel 2021 a quella imbevuta di fantascienza di Henry Cavill in Zack Snyder’s Justice League.

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