Sei anni senza Fabrizio Frizzi: la storia di Valeria, la bambina alla quale donò il midollo e salvò la vita

Fabrizio Frizzi è morto il 26 marzo del 2018, a sei anni dalla sua scomparsa ricordiamo la storia di Valeria Favorito, una bambina alla quale nel 2000 Frizzi donò il modollo per salvarle la vita.

Sei anni senza Fabrizio Frizzi: la storia di Valeria, la bambina alla quale donò il midollo e salvò la vita
Fabrizio Frizzi e Valeria Favorito
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26 Marzo 2024 - 13.46


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Il 26 marzo del 2018 è morto Fabrizio Frizzi, il celebre conduttore Rai è ancora oggi ricordato con grande affetto dal pubblico e non solo. Guardando indietro negli anni, risalta la storia di Valeria Favorito, la donna alla quale nel 2000, quand’era bambina, Frizzi donò il midollo osseo salvandole la vita.

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“Ero andata a Roma qualche giorno fa – ha raccontato Valeria Favorito – per portargli di persona il mio invito di nozze, volevo che lui fosse il mio testimone. Mi disse: se le mie forze me lo consentiranno, oggi sto bene, domani non so”.

“Ho perso un fratello – ha continuato Valeria tra le lacrime – una persona a cui tenevo tantissimo”. La donna ha raccontato di aver saputo che era stato Frizzi il suo donatore sentendoglielo riferire in televisione. “Dopo l’intervento – ha aggiunto – ci siamo visti un sacco di volte”.

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Il medico che eseguì il trapianto: “Frizzi donò midollo e poi tornò al lavoro”.

Il donatore c’era ma il trapianto veniva rimandato perché Fabrizio Frizzi era troppo impegnato nella registrazione di una fiction. Lo ricorda il dottor Fabio Benedetti del Reparto di Trapianto del midollo ed ematologia del Policlinico di Verona, il medico che ha eseguito il trapianto del midollo di Frizzi a Valeria Favorito, allora una bimba malata di leucemia.

“Lei era giunta da noi da pediatria – ha ricordato Benedetti – ed era in condizioni gravissime. Tramite il sistema di donazione nazionale sapevamo che c’era un donatore compatibile ma da Roma non arrivavano risposte perché era sempre impegnato e così mi sono impuntato e ho fatto di tutto per accelerare i tempi. Frizzi quando ha saputo del caso di Valeria è stato grande: anziché seguire la prassi, rinunciando in parte anche alla privacy, anziché i cinque giorni di ricovero tra prelievo e post intervento, si è preso solo 48 ore per procedere con la donazione. Ha donato a Roma ed è tornato immediatamente a lavorare e noi, caso unico nella nostra storia che conta centinaia e centinaia di trapianti, abbiamo fatto l’intervento di domenica”.

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Poi Valeria, guardando la televisione, ha scoperto che quel midollo che le aveva salvato la vita era di Frizzi. “Lo ha raggiunto a bordo campo del ‘Bentegodi’, lo stadio di Verona, durante una ‘Partita del cuore’ – ha ricordato ancora Benedetti – è lì si sono abbracciati tra le lacrime. Non si staccavano più l’uno dall’altra. Frizzi è tornato più volte a Verona. Un altro bel momento è stato per i 18 anni di Valeria. Tutti in un locale del centro a festeggiarla e c’era anche lui, quello che lei chiamava il suo fratello più grande, mentre per Frizzi lei era la sorellina”.

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