Il telecomando delle meraviglie

Stanno per brevettare a New York un telecomando che "riconosce" le voci delle persone che non sopportate e le zittisce sul vostro televisore. Chi mettereste in "mute"?

Il telecomando delle meraviglie
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Piero Montanari Modifica articolo

17 Settembre 2011 - 14.48


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Aldo Grasso, sul Corsera di oggi, ci racconta di una curiosa invenzione americana che potrebbe diventare un preziosissimo strumento di salvezza. Si basa su un sofisticato marchingegno elettronico che permette al telecomando casalingo, ovviamente se preimpostato, di riconoscere le voci di quelli che proprio non sopporti e spegnerle – per ora solo per 30 secondi – dall’audio del tuo televisore.

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Che meraviglia! Quante volte al giorno ci capita di essere davanti alla tv in preda a rabbie incontrollabili, mentre assistiamo impotenti all’ascolto dell’ultima banalità sciorinata dal personaggio di turno, o veniamo triturati dalla raffica di ignobiltà dell’odiato politico, cercando ferocemente il telecomando per cambiare canale, ideale arma di difesa puntata contro chi non riusciamo più a sopportare?

Personalmente dichiaro una moltitudine di forti antipatie, tanto da rischiare, se avessi quel prezioso congegno, di avere il “mute” della tv costantemente inserito.

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Grasso si diverte ad enunciare una serie di suoi “inascoltabili” e ne spiega anche i motivi, in una sorta di giochino al massacro che a lui riesce spesso benissimo. Alcuni dei personaggi della sua silence list sono assolutamente condivisibili ma si sa, ognuno ha le sue idiosincrasie. Mi piacerebbe farlo diventare un gioco tra noi e, mentre io enuncio i miei “insopportabili”, aspetto che mi diciate a chi spegnereste volentieri l’audio.

A proposito, per la cronaca l’inventore newyorkese si chiama Matt Richardson e oggi brevetterà presso la Maker Faire degli inventori di New York il suo telecomando magico, con annessa lista dei suoi “inascoltabili” che vanno da: Sarah Palin a Paris Hilton, da Donald Trump a Kim Kardashian.
Ma ecco la mia lista, per ovvie ragioni, incompleta:


Daniele Capezzone
(anche Grasso lo nomina): Non sopporto la sua aria da professorino del cavolo. Ex radicale, fa il portavoce di Forza Italia che prima avversava ferocemente, ed è uno dei difensori strenui di Berlusconi. Voltagabbana per convenienza, quando lo vedo cambio canale in un secondo.

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Umberto Bossi: il mio telecomando intelligente non farebbe nessuna fatica a riconoscerlo, tanto biascica cretinate antiitaliane, padane, nordiste che dir si voglia, in un tedioso sciorinare di nullità fatte di suoni indistinguibili ed inutili.

Fabrizio Cicchitto: Da vero “ex socialista” ha abiurato la Causa ed ha sposato, come molti colleghi del suo vecchio partito, la fede cieca nel suo nuovo Capo. Passionale ed incrollabile, lo difende con unghie e denti, incurante del ridicolo in cui spesso cade.

Sallusti-Belpietro: chissà se riesco a programmarli insieme sul mio telecomando e farli “sparire”. Spero ci sia l’opzione perché proprio non li reggo. Tempo di cambiata: 0.5 decimidi di secondo.

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Daniela Santanchè: è la prima delle “signore” che mi è venuta in mente e non è a caso, perché con lei ho battuto tutti i record di zapping. Quando la vedo incomincio a grattarmi su tutto il corpo che si cosparge immediatamente di macchioline rosse e questo, putroppo, mi fa perdere tempo prezioso col pulsante. Credo che lei non sia simpatica neanche a sé stessa, non ostante abbia cercato in tutti i modi di cambiarsi l’aspetto, con tutte le plastiche che si è comminata.

Molti sono i nomi che vorrei aggiungere a questa lista (e presto lo farò), ma gradirei avere suggerimenti, bontà vostra.

Alla prossima

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