Usigrai: "La convocazione dell'ad dell'azienda da parte del Copasir è un precedente grave"

Il dibattito sulla propaganda russa in tv si è acceso. Il sindacato dei giornalisti Rai rivendica la libertà della scelta degli ospiti. Il Copasir, dal canto suo, teme che l'Italia sia un paese-obiettivo della manipolazione mediatica di Putin

Carlo Fuortes
Carlo Fuortes
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10 Maggio 2022 - 16.14


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L’Esecutivo Usigrai in una nota chiarisce in maniera forte la sua posizione in relazione alle convocazioni del Copasir “La convocazione del Copasir per l’Amministratore Delegato della Rai è un precedente grave. E’ opportuno ricordare che la Rai è azienda di Servizio Pubblico e non tv di Stato. Quindi la scelta degli ospiti da invitare deve restare nella sua esclusiva autonomia, in quella di direttrici e direttori di tg e radio, e dei responsabili delle trasmissioni di approfondimento. Confondere questo tema con quello del pagamento degli ospiti è operazione di distrazione che serve a creare confusione. Per quel che ci riguarda le interviste e le opinioni non devono mai essere a pagamento. Ma la scelta degli intervistati e degli opinionisti è competenza esclusiva dei responsabili giornalistici”.

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Si è acceso, infatti, il dibattito sulla propaganda russa in tv, tema che è arrivato nell’aula del Copasir. Questa settimana l’organo bicamerale per la sicurezza della Repubblica sentirà in audizione il direttore dell’Aisi (i servizi segreti domestici) Mario Parente mercoledì 11 maggio e l’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes giovedì 12, mentre mercoledì 18 sarà il turno del presidente dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella.

Il tema sono le ospitate nei talk serali di Rai, Mediaset e La7 di giornalisti e opinionisti a libro paga del Cremlino, sospettati di usare le reti italiane per veicolare fake news sulla guerra in Ucraina o lanciare messaggi politici in patria o all’estero. Su questo tutti e tre gli auditi saranno chiamati a riferire, ognuno per la propria sfera di competenza. L’organo di palazzo San Macuto ha intenzione di condividere con Fuortes e Lasorella i risultati di un’istruttoria svolta in parallelo alle convocazioni, da cui risulta che l’Italia è uno dei Paesi-obiettivo della campagna di manipolazione mediatica di Vladimir Putin.

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