Michele Santoro ha parlato a briglia sciolta a La Stampa, trattando soprattutto il tema della cosiddetta lista di proscrizione pubblicata da alcuni giornali, contenenti nomi di giornalisti e influencer che sarebbero vicini alle posizioni di Putin.
“È un abuso di potere. Una lista di opinionisti, tra cui un parlamentare, indagati dai servizi segreti per aver semplicemente espresso critiche sull’invio di armi. E un giornale pubblica le loro foto come fossero dei ricercati. Da chi ha avuto queste informazioni il Corriere della sera? Se non gliele ha date il Copasir, allora da dove sono uscite? Dai Servizi? Dal governo? Da Draghi? Il premier ha il dovere di dirci la verità”. Così Michele Santoro parla sulle pagine del quotidiano La Stampa, commentando la lista della “rete di Putin in Italia” pubblicata dal Corriere della Sera negli scorsi giorni.
A chi gli chiede se gli sia piaciuta la diretta di Giletti da Mosca, il giornalista replica di non averla ancora vista ma che “ognuno fa le trasmissioni come sa e chi le vede le critica”. Alla domanda “lei come racconterebbe la guerra?”, la replica:
“È significativo che io non abbia una trasmissione, nonostante migliaia di persone scrivano sui social che mi vorrebbero in tv. Ho lottato tanto contro le censure di Berlusconi e mi trovo a subire la censura di chi di fatto controlla la Rai da anni, il Pd. Non ha più sezioni sul territorio, le ha in Rai”.
E sui telegiornali italiani afferma:
“Sono desolanti: tutti con le telecamere piantate nello stesso modo, vedono le cose come le vede il governo ucraino. Da mattina a sera abbiamo una rappresentazione del dolore, che va fatta, ma andrebbe completata con analisi e punti di osservazione diversi. Tipo? L’Ucraina non è una democrazia compiuta. Prima dell’invasione c’era un altissimo tasso di corruzione, oligarchi che dominavano la politica, partiti e giornali sciolti di forza, giornalisti uccisi”.
Alle accuse di fare propaganda filorussa, Santoro replica: “Chi dice la verità è putiniano? Non ci faccio più caso, mi hanno chiamato giullare, fascista. Quello che dico sull’Ucraina sono fatti che nessuno può mettere in discussione”. A chi gli domanda se fonderà un partito, dice:
“Se dovessi decidere di farlo convocherò una conferenza stampa, prima di allora mi rifiuto di rispondere a questa domanda: lede i miei diritti di cittadino. O mettiamo in discussione anche questa libertà”.
“Cosa pensa del viaggio di Salvini in Russia?”, viene domandato a Santoro. La risposta:
“È un po’ come la trasmissione di Giletti: male non fa, bisogna vedere se può far del bene. Se tornasse dalla Russia con un ramoscello di pace, perché dovremmo essere contrari?”.