In piazza i lavoratori del sociale

Servizi in diminuzione, cooperative a rischio chiusura. Manifestazione domani a Torino: ritardi nei pagamenti che hanno messo in ginocchio l’intero sistema del welfare.

In piazza i lavoratori del sociale
Preroll AMP

Desk Modifica articolo

8 Febbraio 2013 - 19.15


ATF AMP

Torino. Servizi in diminuzione, cooperative sociali a rischio chiusura, stipendi in ritardo: in tutta Italia, la crisi economica è stata un flagello per il terzo settore. E le cose non vanno certamente meglio a Torino, che ad agosto è finita prima in classifica tra i comuni più indebitati del Paese. Per questo, domani, nel capoluogo sabaudo, utenti e operatori scenderanno in piazza per la prima “Manifestazione dei lavoratori del sociale”. L’appuntamento è alle 14, in piazza Castello, “per denunciare – come recita il volantino diffuso nei giorni scorsi – i ritardi nei pagamenti da parte di Comune, Regione e Asl, che hanno messo in ginocchio l’intero sistema del welfare”. Un evento voluto da un coordinamento di operatori provenienti da diverse realtà, accomunati da un malessere che si sta allargando a macchia d’olio su tutto il terzo settore cittadino.

Top Right AMP

“Ci stiamo incontrando da circa due mesi – spiega Dario, operatore in un centro per pazienti psichiatrici, tra gli organizzatori della manifestazione – All’inizio ci siamo semplicemente confrontati sulle rispettive difficoltà, che poi sono quasi sempre le stesse: lavoratori che da mesi non percepiscono uno stipendio, cooperative che vengono smantellate da un giorno all’altro, servizi che non vengono più erogati per mancanza di fondi. Il problema di fondo è sempre lo stesso: mancano i soldi. Le associazioni, le comunità e le cooperative che lavorano nel sociale, spesso hanno nel Comune il loro principale committente; e, in tempi di crisi, sono le prime a essere colpite dai tagli”.
Una situazione di cui finora, in città, si è parlato sottovoce, in un clima di soggezione da parte dei dipendenti.

Che spesso hanno paura di peggiorare le cose per se stessi e per gli utenti; e in alcuni casi ammettono apertamente di sentirsi in una posizione scomoda, ricattabile . “Tutte le cooperative – prosegue Dario – lavorano per appalti o bandi e dipendono quindi dalla pubblica amministrazione. I funzionari pubblici sono consapevoli di quali siano i rapporti di forze in campo: alla riunione di una Asl, alla quale ho assistito personalmente, il responsabile ha intimato ai presenti di non lamentarsi in giro”. “Da parte nostra – conclude Sergio – la preoccupazione maggiore è di rendere ancor più vulnerabili le rispettive cooperative, andando a danneggiare utenti che si trovano già in condizioni di fragilità. La nostra categoria assiste gli anziani, i disabili, i tossicodipendenti, i senzatetto: loro più di noi patiscono questo stato di cose”.

Dynamic 1 AMP

Il comitato promotore della manifestazione si sta coordinando sul web, attraverso una rete di blog e gruppi creati sui vari social network. Ai manifestanti è stato chiesto di presentarsi in piazza “indossando qualcosa di giallo e portando con sé fischietti o qualsiasi cosa faccia rumore”.
“Abbiamo scelto questo colore – spiega Chiara, organizzatrice, anche lei operatrice nei servizi di salute mentale – perché non rimanda a partiti o movimenti di alcun tipo. Anche il rumore è simbolico: dopo mesi di silenzio è ora di alzare la voce”. Da un anno, Chiara ha lasciato la cooperativa per la quale lavorava dal 2001, trasferendosi in un’azienda privata.

“Negli ultimi tempi prendevo lo stipendio anche con otto mesi di ritardo. Questa è una situazione comune a moltissimi colleghi oggi: finora siamo rimasti in silenzio, perché in queste situazioni è molto facile sentirsi in soggezione. Ma in questo modo si è venuta a creare una realtà divisa, frammentata: scendere in piazza, per noi, è un’occasione per ricompattarci. Anche molte associazioni di utenti ci stanno appoggiando: per quanto riguarda il mio ambito, quello della psichiatria, la più grande è sicuramente il Torino mad pride, che ha deciso di supportarci, conservando un approccio critico. Per domani – conclude Chiara – ci aspettiamo un migliaio di persone. Ma potrebbero presentarsene anche di più”. (da [url”www.redattoresociale.it”]http://www.redattoresociale.it[/url])

FloorAD AMP
Exit mobile version