«La prima cosa che faremo, attraverso la Segreteria di Stato e la Nunziatura a Bagdad, è manifestare la nostra piena disponibilità ad accogliere quei perseguitati che eventualmente lasciassero il Paese. Le diocesi italiane sono da sempre notoriamente disponibili verso gli immigrati: lo sforzo diventerà ancora più urgente e doveroso verso i tantissimi fratelli brutalmente perseguitati a causa della loro fede». Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, in un’intervista al Corriere della Sera, in merito all’emergenza dei cristiani in fuga dall’Iraq.
«A volte – ha fatto notare l’arcivescovo di Genova – i cristiani scontano una pregiudiziale identificazione con l’Occidente che può alimentare violenze sempre ingiustificabili. Ho subito dato disposizione, com’è avvenuto anche per la Siria, di un primo intervento di natura economica per un milione di euro da inviare per le immediate necessità attraverso i vescovi locali e la Nunziatura di Bagdad. E il 15 agosto, come già annunciato, in tutte le chiese italiane, unendoci all’esortazione del Santo Padre, si pregherà nel giorno della Madonna Assunta per chiedere la concordia e il sollievo dei cristiani drammaticamente perseguitati in tante parti del nostro mondo».
«È un dovere – ha rimarcato Bagnasco – per gli organismi internazionali che vogliano davvero esprimere i sentimenti della comunità mondiale, monitorare gli avvenimenti e adottare gli opportuni provvedimenti per situazioni che rappresentano una vergogna inaccettabile per i nostri tempi. Il diritto di praticare liberamente e rispettosamente la propria fede religiosa è contemplato giustamente tra i diritti fondamentali. È auspicabile che gli interventi siano davvero efficaci».