Inchiesta Consip, fuga di notizie: i pm di Roma aprono un fascicolo

Accertamenti sono in corso da parte della procura di Roma sulla fuga notizie coperte dal segreto.

Tiziano Renzi in una immagine contenuta negli atti dell'inchiesta Consip
Tiziano Renzi in una immagine contenuta negli atti dell'inchiesta Consip
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5 Marzo 2017 - 16.19


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È polemica sulla fuga di notizie sull’inchiesta Consip. La Procura di Roma, a seguito della violazione del segreto istruttorio, ha deciso di avviare alcuni procedimenti riguarda anche la pubblicazione di atti di indagine omissati nei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria sulla vicenda Consip. Ciò ha generato sconcerto negli inquirenti titolari degli accertamenti.

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La Procura di Roma, infatti, alla luce di “ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto” – sia verso gli indagati, sia verso i media – e “per una esigenza di chiarezza” ha “revocato” ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini, affidandola al Nucleo Investigativo di Roma sempre dei Carabinieri. E, a seguito di ripetute violazioni del segreto istruttorio riguardanti l’inchiesta Consip, la Procura di Roma, secondo quanto si è appreso, ha avviato una serie di procedimenti, per il momento contro ignoti. Nel mirino degli inquirenti, quei pubblici ufficiali che hanno avuto a che fare con l’inchiesta e che dovessero risultare responsabili della fuga di notizie. Proprio ieri la Procura ha revocato ai carabinieri del Noe la delega per ulteriori indagini.

Padre di Lotti: “Luca di per sé è tranquillo, noi un po’ meno”. “Luca di per sé è tranquillo, noi un po’ meno”., lo ha detto Marco Lotti, padre del ministro dello Sport Luca,  a margine di un incontro organizzato dal Pd a Montelupo Fiorentino (Firenze) con ospite Piero Fassino, in cui non son mancati i messaggi di solidarietà al membro del Governo Gentiloni indagato a Napoli per l’inchiesta legata agli appalti Consip. “Speravo che ce la facesse a venire stamani, ma non ce l’ha fatta, era impegnato con la famiglia”, ha detto Marco Lotti. Poi, in riferimento alla presenza nel registro degli indagati del padre dell’ex premier Matteo Renzi, Tiziano, Marco Lotti ha detto: “Anch’io sono un babbo, ma credo di non essere minimamente messo allo stesso pari di altri babbi. Io sono un babbo che lavora dalla mattina alla sera, impegnato nel volontariato da sempre”. “La verità – ha aggiunto –  verrà fuori, e non mi interessa se verrà messa in 28esima pagina. Mi interesserebbe piuttosto che chi sparla poi venisse veramente punito. Chi volutamente dice menzogne o bugie, dovrà essere ripagato con la stessa moneta”.

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