Non ho abbandonato la nave: Schettino pubblica su You Tube un video in sua difesa

Il comandante della Costa Concordia è stato condannato a 16 anni ed è in attesa della Cassazione

Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia
Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia
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12 Marzo 2017 - 12.43


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Per antonomasia è diventato l’inetto e il codardo che fugge dalle sue responsabilità: adesso mengtre il carcere si avvicina, l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, condannato a 16 anni per il naufragio all’Isola del Giglio del 13 gennaio 2012, ha pubblicato in sua  difesa un video di 17 minuti su Youtube per negare di aver abbandonato la nave se non per aver cercato di disincagliare l’ultima scialuppa sulla quale si stava abbattendo la ‘Concordia’.

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Schettino ha detto anche di essere rimasto sulla scogliera a coordinare i soccorsi, così come erano le indicazioni del comando generale delle capitanerie di porto di Roma. Quanto alla famosa telefonata del comandante Gregorio De Falco in cui gli ordinava di risalire a bordo, la ‘biscaggina’ indicata dall’ufficiale non sarebbe stata agibile perchè era già sott’acqua. “E’ falso che io abbia abbandonato la nave”, “Sono in grado di provare quel che dico”, ha affermato Schettino che è in attesa del pronunciamento della Cassazione. “Quando ho capito che la nave stava per rovesciarsi e abbattersi sull’ultima scialuppa che era rimasta incastrata – ha detto Schettino nel video che contiene foto, spezzoni filmati e testimonianze di alcuni passeggeri – sono saltato sulla scialuppa per salvarne gli occupanti”.

Poi il comandante ha raccontato di essere rimasto sulla scogliera a coordinare i soccorsi, contattando la capitaneria di porto per indicare alle motovedette di portarsi nel tratto di mare tra la nave e la scogliera. Nel video c’è anche l’audio di una telefonata tra Schettino ed il tenente di vascello Vincenzo Manna del comando delle capitanerie a Roma. Nella conversazione l’ufficiale, ha detto Schettino, “mi disse di restare sulla scogliera perchè ero il loro punto di riferimento visivo e mi disse di conservare la batteria del cellulare”. “De Falco – spiega Schettino – doveva sapere che la nave era ribaltata e che la biscaggina era sott’acqua e quando mi ordina di risalire a bordo, alle una e 46, ignora le informazioni che gli avevo dato, quelle del comando generale e pure della motovedetta sul posto che lui stesso aveva nominato coordinatrice dei soccorsi”.

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