Locri, in 25 mila al corteo contro le mafie. Don Ciotti: oggi siamo tutti sbirri

Il paese e tutta Italia sono scesi in strada insieme a Don Ciotti per la Giornata della memoria in ricordo delle vittime di mafia. 500 mila partecipanti in tutti i luoghi delle manifestazioni.

Corteo di Libera a Locri
Corteo di Libera a Locri
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21 Marzo 2017 - 10.20


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È la primavera di Libera oggi, 21 marzo. L’associazione celebra a Locri la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie con un corteo. È partito in mattinata dal lungomare e in testa ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”.

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“Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare”. A dirlo don Luigi Ciotti dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri mentre è partito il corteo con il quale Libera celebra a Locri la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Partecipazione. Sono 25 mila i partecipanti al corteo di Libera in corso a Locri per la Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie. Cinquecentomila le presenze nei quattromila luoghi italiani in cui, in contemporanea a Locri, si sta svolgendo la giornata. A riferirlo è stata Libera.

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Il corteo. Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.

In testa al corteo ci saranno don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, in prima linea nei progetti per la legalità; il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Dopo l’arrivo nella piazza del paese è prevista la lettura dei nomi delle 950 vittime innocenti della mafia, con il presidente di Avviso pubblico, Roberto Montà, don Luigi Ciotti e un familiare delle vittime di mafia. Almeno diecimila le persone previste a Locri con 150 pullman che sono giunti in città sin dalla mattinata.

All’indomani della brutta sorpresa sui muri del vescovado con gli striscioni contro Don Ciotti e contro chi combatte le organizzazioni mafiose, subito cancellati, la gente è scesa in strada.

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Leggi: Locri, scritta sul Vescovado: più lavoro meno sbirri, don Ciotti sbirro

Le voci degli studenti: “Non è mai abbastanza utilizzare il mezzo della sensibilizzazione legato strettamente al ricordo. Il passato parla di persone con la schiena dritta, capaci di aprire gli occhi e rincorrere il miraggio della speranza. Persone che sono state scalfite dalla solitudine, schiacciate dal silenzio di chi, invece, doveva fare rumore”. 

Il corteo terminerà nella piazza centrale, dove è prevista la lettura dei nomi delle 950 vittime innocenti delle mafie.

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