Gino Strada sul 25 aprile: "La festa di chi si è opposto alla dittatura e alla disumanità fascista"

Il fondatore di Emergency al quotidiano dei vescovi: "Una data che segna la liberazione dalla tirannide e dall’oppressione, il no definitivo alla guerra e alla violenza"

Il fondatore di Emergency Gino Strada
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23 Aprile 2020 - 16.57


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Un medico schierato contro i totalitarismi e contro la guerra. E il fondatore di Emergency è un dei tanti che valorizza il 25 aprile.
E lo ha spiegato in una intervista al quotidiano dei vescovi Avvenire: “Per me il 25 Aprile è una data simbolo per la storia dell’uomo, non solo del nostro Paese. Segna la liberazione dalla tirannide e dall’oppressione, il no definitivo alla guerra e alla violenza. Non penso si possa cambiare il senso di una festa a seconda degli anni. E questa è la festa di tutti coloro che si sono opposti alla dittatura e non si sono riconosciuti in quella disumanità. Primo Levi sosteneva che tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. Dobbiamo esserne consapevoli, mentre vedo che il mondo della politica si agita già molto per tornare al mondo di prima.
Strada anche parlato del passato che non vorrebbe rivedere: “Era il mondo dei sovranismi, del ritorno delle ideologie egoiste e fasciste. Dobbiamo impedire che questo accada e per questo non mi spiego un certo lassismo che avanza anche in Italia. L’apologia di fascismo è reato e come tale va perseguita. E poi è il mondo di prima che ha avuto un peso nelle scelte che stiamo pagando oggi.

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