Sileri: "Non c'è scampo, Omicron raggiungerà tutti gli italiani, avremo solo positivi e malati"

Il virologo: "Potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, una distinzione tra coloro che sono positivi al virus e i malati. Questo ce lo consente la variante che circola oggi"

Sileri: "Non c'è scampo, Omicron raggiungerà tutti gli italiani, avremo solo positivi e malati"
Pierpaolo Sileri
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17 Gennaio 2022 - 09.08


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La variante africana del Covid è inarrestabile e i contagi si stanno propagando a macchia d’olio in tutta Italia: “La variante Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo che arrivi un’altra variante, quasi tutta la popolazione avrà incontrato questa variante”.

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Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. “Chi è vaccinato sarà più protetto e potrà avere probabilmente una forma più leggera, ma chi non lo è ha molti più rischi di andare in terapia intensiva”, ha aggiunto.

“Forse entro due settimane distinzione tra positivi e malati”
“Sono d’accordo sulla necessità della revisione” delle regole che “potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, con una distinzione tra coloro che sono positivi al virus e i malati. Questo ce lo consente la variante che circola oggi”, ha proseguito Sileri, intervenuto a Domenica In.

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Il punto, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, “è che ad oggi circolano sia la variante Omicron che la Delta e la Delta dà problemi. La maggioranza di coloro che sono in intensiva sono infatti in gran parte infettati dalla Delta e non vaccinati. Vanno in intensiva anche infettati da Omicron, ma è meno probabile”.

Le regole, ha spiegato Sileri, “verranno ulteriormente modificare e alleggerite credo molto presto. Vediamo adesso come vanno i contagi e facciamo una distinzione tra positivi e malati, considerando che i positivi non sono malati”. Il sottosegretario ha quindi ribadito di essere d’accordo con la trasmissione del bollettino quotidiano ma in modo più dettagliato: “È giusto dare il dato ma deve essere dettagliato e i numeri vanno spiegati. In questo momento – ha concluso – non è il positivo che conta ma il soggetto che va in ospedale, scomponendo però chi vi entra per altri motivi”.

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