Violenze nel carcere minorile, il cappellano: "Molti di questi ragazzi hanno anche disturbi psichiatrici"

Don Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria: "ll carcere è un ambiente totale e a diventare totalitario ci vuole un attimo. Rimane un punto critico soprattutto quando parliamo di minorenni. È davvero difficile poter educare dei ragazzi così".

Violenze nel carcere minorile, il cappellano: "Molti di questi ragazzi hanno anche disturbi psichiatrici"
Don Claudio Burgio
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22 Aprile 2024 - 16.22


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Gli episodi di violenza e tortura degli agenti di polizia penitenziaria nei confronti dei giovani detenuti del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano, secondo don Claudio Burgio – cappellano dell’Istituto –  «sono una triste pagina. Quanto è accaduto è il seguito di quelle evasioni di 7 ragazzi che fu un fatto che lasciò molto interdetti tutti, nel giorno di Natale del 2022. Certamente si è trattato all’epoca di un periodo molto complicato, difficilissimo dove le turbolenze dei ragazzi erano veramente alte» .

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«ll carcere è un ambiente totale e a diventare totalitario ci vuole un attimo. Rimane un punto critico soprattutto quando parliamo di minorenni. È davvero difficile poter educare dei ragazzi così. Certamente si è trattato all’epoca di un periodo molto complicato, difficilissimo dove le turbolenze dei ragazzi erano veramente alte». 

«Si tratta di adolescenti. Sono molto agitati. Arrivano anche a volte in condizioni di consumo molto alto. Per cui gli agiti violenti, aggressivi sono all’ordine del giorno. Molti di questi ragazzi hanno anche disturbi di tipo psichiatrico, almeno in esordio. Per cui è chiaro che non è facile contenere alcune situazioni all’interno dell’istituto. Questo ovviamente non giustifica la violenza, perché la violenza non si combatte con la violenza».

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 «Quanto è successo è una pagina ancora una volta triste in un momento in cui il Beccaria sta andando bene con un nuovo direttore giovane che sta facendo molto bene. È chiaro che esistono ancora problemi soprattutto legati al corpo di polizia penitenziaria, sempre sotto organico».

«Spenderei una parola per loro perché ci sono anche agenti davvero molto bravi, persone che si danno da fare tantissimo. È brutto infangare un intero corpo».  

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