Ex vigilessa uccisa con uno sparo, fermato l'ex comandante: i due avevano una relazione

Sofia Stefani, 33 anni, uccisa da un colpo di pistola. Il collega della donna ha parlato di un colpo accidentale, partito mentre stava pulendo l’arma. Il 118 è arrivato intorno alle 16 di giovedì, ma per la giovane donna non c'era nulla da fare. 

Ex vigilessa uccisa con uno sparo, fermato l'ex comandante: i due avevano una relazione
Sofia Stefani
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17 Maggio 2024 - 14.14


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Ad Anzola Emilia, in provincia di Bologna, con un colpo di pistola alla testa è stata uccisa un’ ex vigilessa di 33 anni, Sofia Stefani. Lo sparo è partito dalla pistola di ordinanza di un collega, Giampiero Gualandi, ex comandante e attualmente in servizio nel corpo. L’uomo, di 60 anni, è stato interrogato e la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.

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Giampiero Gualandi è sospettato di aver provocato la morte di Sofia Stefani, 33enne, sparando un colpo di arma da fuoco dalla pistola d’ordinanza in direzione della donna, ex vigilessa, che era andata a trovarlo e con cui aveva avuto una relazione. Nella notte a seguito dei gravi indizi di colpevolezza raccolti a carico dell’indagato, è stato disposto il fermo di indiziato di delitto.

Il collega della donna ha parlato di un colpo accidentale, partito mentre stava pulendo l’arma. Il 118 è arrivato intorno alle 16 di giovedì, ma per la giovane donna non c’era nulla da fare.  L’arma è stata sequestrata e il luogo, a due passi dal municipio, transennato e passato al setaccio dai reparti scientifici dei carabinieri.  

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“E’ un fatto che ha scosso il nostro Comune, la morte di una ragazza di 33 anni per un colpo di arma da fuoco. Però anche di fronte ad una cosa così traumatizzante non dobbiamo avere la morbosa curiosità di capire chi ha fatto cosa, quali sono le motivazioni. Quello spetta agli inquirenti, al tempo, che determineranno responsabilità e colpevoli”, dice il sindaco di Anzola Giampiero Veronsi.

“Quello che noi dobbiamo fare adesso è stringerci alla famiglia di Sofia. E’ una perdita devastante e quindi dobbiamo avere la capacita’ di reagire come comunità, di fronte a un evento che in un Comune di 15mila abitanti, tranquillo, scuote nel profondo le coscienze. E anche per questo motivo mi accingo a proclamare il lutto cittadino”.

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