Grillo da Napolitano: l'Italia sta per scoppiare

Il capo dei 5s al Quirinale e poi una conferenza stampa: la nazione è una pentola a pressione che sta per saltare. E il governo si blocca. Al Colle anche Casaleggio.

Grillo da Napolitano: l'Italia sta per scoppiare
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10 Luglio 2013 - 14.18


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Un incontro durato quasi due ore quello tra Beppe Grillo e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. L’udienza era stata richiesta dallo stesso Grillo per discutere del “crollo del Paese” in atto e per chiedere alla prima carica dello Stato lo scioglimento delle Camere.

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A sorpresa al Quirinale si è presentato anche Gianroberto Casaleggio, guru dei 5 Stelle, oltre ai due capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Nuti e Nicola Morra.

È ora in corso una cofferenza stampa di Beppe Grillo dalla Sala Caduti di Nassirya del Senato davanti a un folto gruppo di giornalisti, ai quali sta facendo un resoconto del colloquio: “Ho ringraziato Napolitano per la gentile accoglienza e per la sollecitudine. Gli ho espresso la mia preoccupazione per la condizione economica, sociale e politica del paese. I politici stanno chiusi nei palazzi a fare annunci e rinviare decisioni”.

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E rivolto al capo dello Stato: “Lei è diventato uno scudo, un parafulmine dei partiti che non sono capaci di fare scelte”. E lo attacca: “Chi oggi è al governo del paese – ha aggiunto – è responsabile dello sfacelo. Sono gli stessi che hanno distrutto l’economia. Il governo delle larghe intese è stato voluto fortemente da lei e tutela solo lo status quo e gli interessi di Silvio Berlusconi”.

“Il paese è in macerie – ha continuato il leader dei 5 Stelle – è una pentola pronta a scoppiare. Occorrono misure urgenti e straordinarie pari a quelle di un’economia di guerra. Non si può aspettare oltre, neppure un giorno. Non abbiamo più tempo”. E ha aggiunto: “Ho detto a Napolitano che si deve brogare l’attuale legge elettorale, che è incostituzionale. Gli ho chiesto di sciogliere le Camere e tornare al voto se necessario. E gli ho suggerito di andare in tv, a reti unificate, e dire la verità al Paese. L’autunno è vicino, e lì i problemi politici diventeranno sociali. Non c’è più tempo”.

“È chiaro – ha sottolineato – che non avendo avuto molto tempo per le candidature sono entrate persone che non dovevano entrare perché avevano idee diverse. Abbiamo fatto degli sbagli ma abbiamo inserito persone oneste”.

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M5S avrebbe potuto incidere di più se avesse percorso altre strade? “Le altre strade significa alleanze? Non c’è mai stata una proposta seria di fare altre cose. Bersani faceva solo scouting, voleva solo voti. Lo ha anche detto alla festa dell’unità, voleva solo numeri, Bersani non ha mai risposto alle nostre richieste”, ha aggiunto ancora ai giornalisti il leader di M5s.

L’Italia è “una Caporetto e il Parlamento è esautorato. Il governo fa i decreti legge, il Parlamento approva a comando. Non siamo più una Repubblica parlamentare e forse non siamo più una democrazia”, ha sostenuto ancora Grillo. “Ho detto a Napolitano che si deve abrogare l’attuale legge elettorale, che è incostituzionale», ha detto poi Grillo.

“Il debito pubblico ci sta divorando. Paghiamo 100 miliardi di euro l’anno di interessi. Solo quest’anno per non fallire dovremo vendere 400 mld di titoli. Né Berlusconi, né Monti né Letta sono riusciti a frenare il debito – ha continuato il leader 5 stelle -. Gli interessi sul debito, la diminuizione delle entrate fiscali causate dal fallimento di massa delle imprese, alla disoccupazione e al crollo dei consumi rappresentano la certezza del prossimo default. Non c’è scelta il debito pubblico va ristrutturato”.

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“Voi – ha proseguito – continuate a fare domande come se fossimo un partito nuovo, ma questo è un Movimento che ha già vinto. Siamo noi la ragione per cui molti partiti sono spariti. Il Pdl si sta evolvendo in qualcos’altro, il Pd ha mille correnti. Noi stiamo obbligando questa gente a parlare di certe cose, sono costretti a seguire il nostro programma”. E ha concluso: “Io non sono leader di nessuno, io sono un garante”.

E poi un affondo contro la stampa: “Dovreste vergognarvi la responsabilità di parte dello sfacelo è anche vostra”, ha detto. “L’Italia è un Paese semi libero anche grazie alla vostra informazione”. “Non avete ancora capito che cosa siamo: io non sono un leader sono un garante. Non siamo un partito ma un movimento”.

Grillo ha rimproverato ai mezzi di informazione di “non aver capito cosa siamo: io non sono leader, sono garante. Non siamo un partito, siamo un movimento. Noi la nostra rivoluzione l’abbiamo fatta, abbiamo già vinto. I partiti sono stati costretti a tagliarsi stipendi e indennità per le nostre campagne. Il Pdl sta evolvendo in qualcos’altro, il Pd è diviso in dieci correnti. I partiti sono morti»” ha esclamato l’ex comico.

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“Ci prendete per il culo – ha aggiunto – perché restituiamo i soldi del finanziamento pubblico. Abbiamo preso 8 mln di voti eppure continuate a chiamarci grillini. Ma quando è che la finite di snobbarci? Finché ci sarò questa stampa e questa informazione il Paese non cambierà”, ha proseguito.

“La mia è una rabbia buona, non è una rabbia cattiva, è cresciuta per le strade, parlando con la gente, non è cresciuta negli uffici o in Parlamento”, ha quindi affermato Grillo, “scusandosi” per la sua foga per esprimere le proprie posizioni. “Io per le strade ci vado – ha sottolineato – ma i politici ci vanno? Io vado senza scorta, loro, quando ci vanno hanno la scorta e girano con le auto blindate e questo dà il senso dello scarto tra loro e la popolazione”. “Io vivo con l’ansia – ha confessato il leader di M5s – ma è un’ansia che è dovuta alle milioni di ansie della gente e le ho metabolizzate”.

Grillo si è poi lamentato del fatto che nella sala dove è stato ricevuto da Napolitano non ci fosse il wi-fi. “Al Quirinale, al centro del mondo, non c’era neppure il wi-fi. Ma che mondo è questo? Dobbiamo guardare al futuro, non rispondere a domande come quelle sul governo. Di che parliamo? Se non ci fossero le sovvenzioni i vostri giornali sarebbero chiusi”, ha detto Grillo. “Ci ha accolto in una stanza
senza linea telefonica e wi-fi”, aveva già detto il leader 5 Stelle riferendosi a Napolitano all’inizio della conferenza stampa.

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L’incontro è arrivato dopo un tira e molla sulla data e sulla composizione della delegazione. In seguito alla richiesta di un faccia a faccia avanzata da Grillo, che al Quirinale era stata considerata irrituale per le modalità con cui era arrivata (con un post sul blog del leader 5 stelle), il Colle aveva proposto come data venerdì scorso. Grillo aveva però detto no per precedenti impegni (anche se poi nel fine settimana è stato fotografato al mare in Sardegna) e così l’incontro era slittato a oggi.

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