“Come diceva Totò, è sempre la somma che fa il totale”. Intervistato dal “Corriere della Sera”, l’ex premier Romano Prodi cita il principe De Curtis per spiegare lo scenario politico in Europa dopo le elezioni del 26 maggio. “E la somma va distinta dagli addendi, alcuni sono positivi, altri negativi”, osserva Prodi, il quale non ha dubbi all’indomani del voto: “L’onda sovranista si è fermata”.
“Se guardiamo all’assetto complessivo – prosegue il Professore -, l’Unione Europea è stabile. Certo, ci sono situazioni diverse tra Paese e Paese ma possiamo affermare che in queste elezioni il sovranismo è stato arginato. Ed è accaduto nonostante i grandi errori commessi dalle istituzioni europee. Non c’è dubbio, quando si arriva al sì o al no sull’Europa la gente risponde sì. Ma è altrettanto vero che questo gioco non può durare all’infinito”.
“Quindi – conclude Prodi – l’Unione deve ripartire sfidando sul futuro e sull’innovazione Stati Uniti e Cina. Ma anche sul piano della solidarietà. E’ pronto e va attuato il piano da oltre 100 miliardi di interventi annuali per scuola, casa, sanità. Interventi in cui la Ue fornisce i mezzi ma le decisioni restano agli Stati e alle Regioni. L’orgoglio europeo, che va ritrovato, ricomincia da queste scelte”.