Il consigliere No-Vax Barillari si barrica negli uffici della regione, l'ira di Zingaretti.

L'ex M5s è nel suo ufficio con la deputata Sara Cunial: "Il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze". Il presidente del Lazio: "Solidarietà a chi si è vaccinato"

Barillari
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15 Ottobre 2021 - 16.46


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Una pagliacciata e buffonata no-vax fatta da un ex grillino che per dsua ventura (e nostra sventura) è stato addirittura eletto consigliere regionale del Lazio con M5s quando i grillini erano il punto di riferimento della galassia no-vax.

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 Voglio esprimere la mia solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Regione Lazio che si sono vaccinati e che oggi vengono messi a rischio da un privilegiato. Se tutti si comportassero così ci dovremmo rinchiudere tutti in casa. L’opposto della libertà. Per farsi pubblicità e raccattare qualche voto per lui, offende un luogo istituzionale che dovrebbe essere di tutti”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Le giustificazioni di Barillari
“Il 15 ottobre 2021: i libri di storia ricorderanno questa giornata come la Giornata della vergogna. Sono entrato nel mio ufficio senza green pass e senza tampone. Da questo momento aspetto le forze dell’ordine che mi dicano che non posso più stare nel mio ufficio a lavorare, aspetto che le autorità di questo Stato, che dovrebbero difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, mi vengano a prendere per farmi uscire con la forza”.

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Lo scrive il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari, ex M5s, su R020, Rete di Reti composta da gruppi locali di cittadini, che si riuniscono in Fuochi che si relazionano fra loro per organizzare iniziative, campagne e azioni.

“Io non opporrò resistenza: il mio è un atto simbolico, politico, istituzionale, per svegliare le coscienze. Io rispetto la Costituzione Italiana. Sono un rappresentante eletto nelle istituzioni democratiche e il mandato che ho ricevuto è quello di rappresentare tutti i cittadini – rimarca – Anche i più deboli, i più poveri e i più discriminati. Con il mio gesto, voglio dare un segnale a tutte le persone che da oggi e ad oltranza difenderanno con il proprio corpo il proprio posto di lavoro”.

“Dal 15 ottobre 2021 un rappresentante dei cittadini, eletto democraticamente, non può più esercitare il suo mandato istituzionale, ed entrare nel luogo dove è stato eletto. Questo dovrebbe essere un fortissimo segnale di allarme per tutte le persone che credono ancora nella democrazia italiana. Dignità e coraggio: nessun lasciapassare potrà mai privarci dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana.

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Nessun lasciapassare potrà mai toglierci la libertà ed il diritto al Lavoro. Io resisto per esistere. Non sono solo – conclude – tutti coloro che resistono, sono con me. Dall’interno del Consiglio Regionale del Lazio”.

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