Rino Formica: "Sulla corsa al Quirinale si rischia una tombola, Draghi è un banchiere, quindi non adatto"

L'ex ministro e dirigente socialista degli anni di Craxi: "Il Parlamento è incontrollabile. Un terzo sa che è in soprannumero, vista la riduzione dei seggi. Un terzo è consapevole che non sarà ricandidato..."

Rino Formica: "Sulla corsa al Quirinale si rischia una tombola, Draghi è un banchiere, quindi non adatto"
Rino Formica
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3 Gennaio 2022 - 10.43


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Con Mattarella alla fine del proprio mandato ora è difficile prevedere come finirà con l’elezione del nuovo capo dello Stato italiano:

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“E’ difficile dirlo. Non ho mai visto una situazione più terremotata di adesso. Forse nel 1992 c’era un clima simile”. Lo ha detto Rino Formica, ex parlamentare e deputato del partito socialista legato alla segreteria di Bettino Craxi.

“Il Parlamento è incontrollabile. Un terzo sa che è in soprannumero, vista la riduzione dei seggi. Un terzo è consapevole che non sarà ricandidato. E un terzo è espressione di capi che non contano più nulla. Potremmo trovarci così dinanzi a mille volontà diverse”, spiega l’ex ministro socialista secondo il quale si rischia “una tombola”.

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Berlusconi, prosegue Formica, “non lo vogliono né Salvini né Meloni.
Si accontenterebbe di avere trecento voti, sarebbe già una bella soddisfazione e poi tornerebbe ad occuparsi delle sue ville”. E Draghi “temo sia inadatto”, dice tra l’altro l’esponente socialista aggiungendo: “In lui prevale la cultura del banchiere. I banchieri non hanno una visione di lungo periodo, sono attenti alla convenienza di quel che il mondo offre in quel momento”; “di Draghi non sappiamo nemmeno per chi vota. Il modo con cui tutela il suo segreto è allo stesso tempo una dimostrazione di debolezza e di potenza”.

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