Berlusconi al Quirinale, Carfagna dimentica condanna e bunga bunga: "Assurdo pensare che sia divisivo"

La ministra per il sud di mette sull'attenti di fronte al padrone di Forza Italia e rimuove il sessismo del capo e le vicende su Dell'Utri e mafia

Berlusconi al Quirinale, Carfagna dimentica condanna e bunga bunga: "Assurdo pensare che sia divisivo"
Mara Carfagna
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18 Gennaio 2022 - 10.49


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Berlusconi al Quirinale: di fronte al capo o padre-padrone non esiste un solo esponente di Forza Italia che abbia il coraggio di dire solo mezza parola di critica.
Le condanne, il bunga bunga, il sessismo, le vicende di mafia. Come se non esistessero.

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 E’ “assurda questa rappresentazione della sinistra sulla figura divisiva di Berlusconi” che “fino a ieri era considerato dalle sinistre in modo diametralmente opposto, direi ‘condivisivo’, nel senso che la sua presenza moderata, europeista, liberale consentiva di ‘condividere’ soluzioni di governo altrimenti impossibili, spesso anche in contrasto con gli alleati sovranisti di Lega e Fdi”. 

Parole rilasciate al Giornale (casualmente di proprietà della famiglia Berlusconi) dalla ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna a proposito del dibattito sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

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Secondo il segretario del Pd Enrico Letta il centrodestra non ha alcun diritto di rivendicare il Quirinale…”Letta parlava alla platea del Pd – risponde Carfagna -, e capisco l’ansia di rassicurare il partito sulla possibilità di esercitare un ruolo in questa elezione. Ho trovato politicamente inconsistente il ragionamento su ‘Berlusconi divisivo'”, peraltro “nell’ultimo anno il Pd non ha fatto che esaltare Berlusconi come perno delle larghe intese in funzione stabilizzatrice e anti-populista, addirittura tifando per la famosa maggioranza Ursula. Il cambio di registro a cui abbiamo assistito è davvero surreale. La sinistra non può giudicare un leader presentabile quando si tratta di sostenere il governo di Enrico Letta; votare la presidenza europea di Ursula von der Leyen; salvare il Paese dal caos insediando il governo di Mario Draghi e poi, all’improvviso, trattarlo come un impresentabile”.

Per la Carfagna “solo Berlusconi ha i dati politici e numerici necessari a una valutazione precisa. Il voto unanime e convinto di Forza Italia è scontato, ma credo che anche gli alleati faranno il massimo se il presidente si candiderà: sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni avrebbero moltissimo da perdere dalla sconfitta di una coalizione che entrambi aspirano a guidare”.

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