Quirinale, la seconda chiama è al buio: Renzi e Letta d'accordo sul no a Frattini

Matteo Salvini è al lavoro su più tavoli. C'è il dialogo avviato con Enrico Letta, innanzitutto su Draghi: il muro per ora non si infrange, secondo diverse fonti Dem, arrivare a un'intesa è difficilissimo

Quirinale, la seconda chiama è al buio: Renzi e Letta d'accordo sul no a Frattini
Montecitorio
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25 Gennaio 2022 - 12.12


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Dopo la prima fumata nera con 672 schede bianche, si annuncia al buio anche la seconda votazione per la presidenza della Repubblica, oggi dalle 15, orario in cui sono previsti due doppi vertici: uno del centrodestra con i leader e uno dei segretari di M5s-Pd e Leu. Il centrodestra presenterà oggi pomeriggio una rosa di candidati per il Quirinale.

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Secondo quanto si apprende sono in corso in queste ore contatti tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani con i “piccoli” della coalizione per definire i nomi.

Manca comunque al momento un candidato eleggibile con la maggioranza dei due terzi ma al momento non c’è intesa neanche su un nome che possa essere votato a maggioranza assoluta a partire da giovedì anche se quella di ieri è una giornata che ha segnato anche l’avvio del dialogo tra i partiti.

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Matteo Salvini è al lavoro su più tavoli. C’è il dialogo avviato con Enrico Letta, innanzitutto su Draghi: il muro per ora non si infrange, secondo diverse fonti Dem, arrivare a un’intesa è difficilissimo. C’è un canale “gialloverde” con Giuseppe Conte, che più di lui frena sull’elezione del premier al Colle, che sembra portare all’identikit di Elisabetta Casellati o, con più forza nelle ultime ore, a Franco Frattini, ora presidente del Consiglio di Stato. Un nome sul quale, però ci sarebbe il no di Pd e Iv.

No a un profilo come quello di Franco Frattini per la presidenza della Repubblica: su questa linea ci sarebbe una sponda tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. Lo si apprende da fonti di Iv e viene confermato da fonti del Nazareno. L’opinione condivisa – come testimoniano le dichiarazioni di queste ore di Pd e Iv – è che in una fase delicata per la crisi Ucraina serva un profilo di presidente della Repubblica “europeista e atlantista”.

Ma Enrico Letta avverte il centrodestra: “Il mio ruolo – dice in una intervista alla Cnbc – è proteggere Mario Draghi ed è assolutamente importante averlo nelle istituzioni del Paese”. Il segretario del Pd ha aggiunto di ritenere il premier ed ex presidente della Bce “un asset straordinario”.

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Qualcosa si muove, insomma. A partire dal un colloquio, ieri in mattinata, del premier Mario Draghi con il leader della Lega Matteo Salvini, un faccia a faccia lontano dai palazzi della politica e su cui sarebbe dovuto restare il riserbo, lungo circa un’ora, intorno alle 12. E’ Salvini che cerca di guidare i giochi, da lui potrebbe sbloccarsi lo snodo che porti Draghi al Quirinale. Ma servirebbe un accordo per il nuovo governo e a sera da via Bellerio trapelano parole che di apertura non sono affatto: “Per noi, per la Lega, Draghi a Palazzo Chigi è una risorsa preziosa per l’Italia”.

Alle 10 il leader del Carroccio incontra i grandi elettori del Carroccio. “Non è in corso alcuna trattativa tra il Senatore Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio Mario Draghi a proposito di un presunto rimpasto. È infondato e irrispettoso per il senatore Salvini e per il Presidente Draghi immaginare che in questa fase – anziché discutere di temi reali come caro-energia, inflazione, scenari internazionali, opere pubbliche o Covid – siano impegnati a parlare di equilibri di governo. A proposito di Quirinale, il Senatore Salvini è al lavoro su alcuni nomi – donne e uomini – di altissimo profilo. Nessuna confusione né perdite di tempo: la Lega vuole essere garante di stabilità, responsabilità e concretezza”. E’ quanto si legge in una nota della Lega.

“Quello che ha l’asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini, ha l’asso in mano e deve scegliere quando calarlo”. Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda. Secondo Renzi il leader della Lega “Ha quattro ipotesi: insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine un sistema di usato sicuro. Queste sono le olimpiadi della politica. Suggerisco di utilizzare nelle prossime 24, 36 ore di far prevalere la politica , se vanno alla ricerca di effetti speciali rischiano di far la fine di Bersani”.

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