Referendum, Gori accusa la Lega: "Anche loro hanno scommesso sul flop"

"La cosa paradossale è che tra chi ha scommesso sul fallimento del referendum annovero alcuni dei promotori: penso alla Lega, che dopo la raccolta delle firme non ha fatto poi molto, a conferma che la scelta di sostenerlo era superficiale e strumentale.

Referendum, Gori accusa la Lega: "Anche loro hanno scommesso sul flop"
Giorgio Gori
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13 Giugno 2022 - 11.18


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Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, figura di spicco del Pd, ha analizzato il flop del referendum sulla Giustizia in un’intervista a La Stampa. Per Gori, è stata la stessa Lega a scommettere sul fallimento del referendum che aveva promosso.

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“Ci sono più ragioni” per il fallimento dei referendum sulla giustizia, “la prima è che la natura molto tecnica dei quesiti non era semplice da comprendere per la maggioranza dei cittadini. Poi c’è stata una complessiva cappa di silenzio che è calata sul referendum, se ne è parlato pochissimo. E una parte molto ampia delle forze politiche ha scommesso sul non raggiungimento del quorum”.

“La cosa paradossale è che tra chi ha scommesso sul fallimento del referendum annovero alcuni dei promotori: penso alla Lega, che dopo la raccolta delle firme non ha fatto poi molto, a parte Calderoli – prosegue – a conferma che la scelta di sostenere i referendum sulla giustizia era strumentale e superficiale. Del resto non ce ne stupiamo, se c’è un partito giustizialista è la Lega. Questo atteggiamento ha danneggiato il significato stesso dello strumento referendario e ha fornito un alibi politico al no delle forze di sinistra”.

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Secondo Gori poi “si arriva al referendum perché il Parlamento non ha fatto il suo lavoro. Ora però la responsabilità torna alle forze politiche: chi diceva che queste cose si fanno in Parlamento a maggior ragione oggi ha la responsabilità di portare avanti queste riforme. Ho molte aspettative sul mio partito – conclude – spero non accada come dopo il referendum sul taglio dei parlamentari, quando si era detto che avremmo cambiato la legge elettorale e apportato correttivi per evitare distorsioni con il Parlamento ridotto”

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