Il governo Meloni non sta facendo discutere solo per il provvedimento anti rave, ma è anche l’approccio sulla questione Covid, con la fine del bollettino quotidiano e il ritorno alla professione dei medici che si sono astenuti dalla vaccinazione.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha parlato al Corriere della Sera del reintegro con qualche settimana di anticipo dei medici no vax. «È una decisione che ho preso perché le altre categorie professionali che non si erano immunizzate sono state riammesse il 15 giugno. Poi oggi lo scenario è completamente diverso e c’è una grave carenza di organico e saranno comunque le singole direzioni sanitarie a decidere dove potranno andare a lavorare i medici reintegrati».
«La scelta di reintegrarli è stata presa anche un po’ in segno di riappacificazione. Dopodiché la mia posizione è sempre stata a favore dei vaccini, lo strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia da Covid», risponde il ministro.
«Io credo che per andare a vedere quello che è stato fatto durante la gestione del Covid verrà fatta una commissione d’inchiesta su iniziativa parlamentare alla quale il governo non partecipa. Il messaggio chiaro che voglio dare è che adesso dobbiamo guardare alla Sanità del Terzo millennio, dove in Italia chi ha un titolo di studio più alto e una maggiore disponibilità economica ha una migliore aspettativa di vita. Dal mio punto di vista questo è grave», aggiunge.
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