Carlo Calenda ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera delle alleanze tra il Terzo Polo e le forze di centrosinistra, confermando quella nel Lazio con il Pd nonostante la recente apertura di D’Amato al M5s.
«Le alleanze non si fanno sulla base delle somme algebriche necessarie per vincere e poi per non governare. Servono idee comuni e nel Lazio le idee comuni vedono noi, il Pd e +Europa alleati. Ha fatto un errore» ma «è un errore che si perdona, spero che sia stato soltanto uno scivolone. E comunque D’Amato ora spieghi con nettezza cosa vuole fare, anche superando i condizionamenti del partito».
«Ci sono delle cose della gestione di Zingaretti e in quella di Gualtieri che non hanno funzionato e non funzionano – afferma Calenda – e D’Amato deve proporre delle soluzioni. Non deve parlare agli elettori «de sinistra» ma a quelli consapevoli, che vogliono una gestione più efficiente. Questo vale anche per Moratti».
«Anche lì c’è stata tutta una discussione su che fa la Lega di Bossi, ma rischia di essere percepita come vecchia politica. Io da candidato sindaco a Roma non ho vinto ma ho preso il 20% perché parlavo delle cose da fare, non di quali alleanze fare»