Sul caso del libro pubblicato dal generale Vannacci interviene anche l’Anpi, tramite il presidente Gianfranco Pagliarulo.
”Nella vicenda del generale Vannacci mi stupisce e colpisce il silenzio del Presidente del Consiglio. Meloni, a mio modo di vedere, deve dire agli italiani cosa pensa di una vicenda che ha interessato in primo luogo il suo partito con le decisioni del ministro Crosetto criticate da Donzelli. Il suo silenzio fa supporre che condivida quanto sostenuto dal coordinatore di Fdi”.
Il numero uno dell’Associazione partigiani si dice “colpito anche dal silenzio di Forza Italia, che rappresenta il segmento moderato di questa destra. Anche da quel fronte nessun commento, nessuna presa di posizione”.
Parlando del libro scritto da Vannacci, Pagliarulo aggiunge: “Qui non c’entra la libertà di espressione, perché se quel libro l’avesse scritto una persona qualunque non ci sarebbe stato nessun caso. Il problema sorge quando io rivesto un alto ruolo istituzionale che mi vincola a precise responsabilità. L’aspetto che mi ha più colpito del libro è quando Vannacci fa riferimento al diritto all’odio: si tratta di una posizione che non può essere sostenuta soprattutto alla luce della delicatezza del ruolo che ricopre, e che manifesta l’incompatibilità del generale con qualsiasi alto incarico”.
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