Guerra di Gaza, Provenzano (Pd): "Israele è responsabile dell'escalation, dai leader Ue solo retorica di guerra"

Provenzano (Pd): "Noi non dobbiamo evitare solo l'escalation, di cui è responsabile il governo israeliano, e io voglio dirlo in maniera molto netta perché non si bombardano le ambasciate. Bisogna evitare un ulteriore aggravamento della violenza"

Guerra di Gaza, Provenzano (Pd): "Israele è responsabile dell'escalation, dai leader Ue solo retorica di guerra"
Giuseppe Provenzano
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15 Aprile 2024 - 09.51


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Giuseppe Provenzano, esponente del Pd e responsabile Esteri, intervistato da SkyTg24 ha parlato della delicata situazione in Medio Oriente, rivolgendosi direttamente a Israele e addossando a Netanyahu la responsabilità delle continue escalation.

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«Noi come Paese abbiamo anche un interesse diretto e specifico. Abbiamo condannato l’attacco iraniano a Israele, che ha un significato politico e simbolico, un attacco annunciato e reso largamente prevedibile. È stato sventato con il contributo di Stati Uniti, Gran Bretagna e Giordania, ora si dice anche della Francia». 

«Noi non dobbiamo evitare solo l’escalation, di cui è responsabile il governo israeliano, e io voglio dirlo in maniera molto netta perché non si bombardano le ambasciate. Bisogna evitare un ulteriore aggravamento della violenza, ma bisogna costruire un cessate il fuoco durevole e sostenibile a Gaza che porti alla liberazione degli ostaggi. Credo che gli Stati Uniti, ma anche i paesi vicini possano avere un ruolo importante». 

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«La difesa comune europea è uno dei cardini del pensiero federalista. Noi siamo tra i primi a chiedere di andare verso una difesa comune. Ma deve servire ad avere una politica estera europa, cosa che la Europa fatica a fare. Sul piano diplomatico, l’Europa si è condannata all’irrilevanza, tutte le dichiarazioni di Von der Leyen sul Medio Oriente sono insufficienti, manchevoli e parziali. Manca sempre una iniziativa forte, assertiva per chiedere il cessate il fuoco a Gaza».

«Questo plasticamente evidenzia come l’Unione Europea è divisa, senza contare che i governi sono andati in ordine sparso. Nessuno impedisce ai governi di coordinarsi meglio, nonostante il sistema del veto. L’Europa e le sue leadership si stanno lasciando trascinare in questi mesi da una retorica di guerra. Leadership che non riescono a spingere verso una integrazione delle politiche industriali vengono a dirci, come ha fatto Chalres Michel, che serve una politica di guerra europea».

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