Europee, Giorgia Meloni: "L'Europa ha limitato la libertà degli Stati nazionali, è ora di tornare indietro"

Giorgia Meloni: "In questi anni l'Europa ha messo in atto una limitazione della libertà degli stati nazionali da cui si deve tornare indietro: l'Europa può dare degli obiettivi, ma non può impegnarsi su questioni di lana caprina".

Europee, Giorgia Meloni: "L'Europa ha limitato la libertà degli Stati nazionali, è ora di tornare indietro"
Giorgia Meloni
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20 Maggio 2024 - 10.10


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In una delle sue consuete passerelle senza contraddittorio né ‘vere’ domande, Giorgia Meloni ha parlato a Canale 5 delle prossime elezioni Europee.

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“In questi anni l’Europa ha messo in atto una limitazione della libertà degli stati nazionali da cui si deve tornare indietro: l’Europa può dare degli obiettivi, ma non può impegnarsi su questioni di lana caprina. Sappiamo come cucinare gli insetti ma non abbiamo una politica estera comune”.

«È un trucco che io chieda di votarmi scrivendo il mio nome? Non so, me lo dica lei… Io questi dibattiti della sinistra non li seguo più… Che devo dire `Giorgia Meloni detta ´Sbirulino’? Non lo so, vorrei occuparmi di cose normali…”. 

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“Ho letto un memorabile tweet di un senatore Pd che dice `non chiamatemi per nome perché sono laureato, mi dovete chiamare dottore´ e in questa frase ci sono due mondi. Sei dottore, molto bene, bravo. Ti sei potuto laureare, bravo. In Italia c’è un sacco di gente che la laurea non se l’è potuta prendere per le condizioni di partenza e dire a queste persone che valgono di meno anziché dire che di occasioni puoi averne molte altre, continua a lavorare e a sacrificarti, penso sia un bel segnale”. 

“Non ho una laurea e sono arrivata a fare il presidente del Consiglio puoi arrivare dappertutto anche se purtroppo non hai avuto le condizioni di partenza che alcuni hano potuto avere. La cosa di cui vado più fiera dopo un anno e mezzo che faccio il presidente del Consiglio è che quando incontro le persone, la gran parte si rivolge a me dandomi del tu e chiamandomi Giorgia. Ne vado fiera perché vuol dire che il ruolo non ha creato distanza e che sono ancora la persona del popolo che ero. Per quanto possa innervorsire la sinistra dei salotti e `radical chic io sono fiera di essere una persona del popolo e del fatto che le persone ritengano di potersi rivolgere a me dandomi del tu, perché non mi sento su un piedistallo”.

“Siamo li’ ad impiccarci sul nome del presidente della commissione europea, ma la vera sfida che abbiamo e’ quella di costruire una maggioranza diversa da quella che abbiamo visto negli ultimi cinque anni, che e’ una innaturale maggioranza tra Partito popolare europeo e socialisti”.

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“Voglio provare a rifare in Europa quello che abbiamo fatto in Italia, mettendo insieme partiti di centrodestra di varia estrazione e mandando all’opposizione la sinistra. Mi piacerebbe fare la stessa cosa in Europa», ha concluso la premier. L’idea di un confronto Tv con la segretaria del Pd è un’occasione persa perchè avrebbe aiutato i cittadini a capire le diverse proposte in vista delle elezioni europee e dunque è un’occasione persa. Ha dato fastidio a qualcuno, ne prendo atto, lo faremo in altri modi”.

Per la vicenda di Chico Forti, rientrato in Italia dopo 24 anni di reclusione negli States, “ho provato tanta soddisfazione. Perché? Perché io da diversi anni seguivo la vicenda e il suo caso, conosco la sua famiglia, sono contenta per una madre che può riabbracciare il figlio, sono contenta di aver mantenuto l’impegno, di essere riuscita dove altri non sono riusciti. È una bella pagina per il governo le nostre autorità. Ringraziamo i colleghi statunitensi per la collaborazione, dopo 24 anni carcere penso fosse giusto per Chico tornare in Italia e riabbracciare sua madre”.

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