I falsi paragoni storici di Salvini sulla Russia applauditi da Zakharova nel nome della propaganda putiniana

Salvini ha paragonato Napoleone e Hitler, che hanno invaso la Russia, alla Ue che no ha invaso e non ha intenzione di invadere la Russia

I falsi paragoni storici di Salvini sulla Russia applauditi da Zakharova nel nome della propaganda putiniana
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16 Dicembre 2025 - 14.35


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Le parole del vicepremier italiano Matteo Salvini su una possibile guerra con la Russia hanno ricevuto l’approvazione di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che sul suo canale Telegram le ha definite “indiscutibili”. Salvini aveva dichiarato: “Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo”. Secondo Zakharova, “il paragone è esatto, la conclusione è indiscutibile”.

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Si tratta però di un paragone che si basa su una lettura semplicistica e fuorviante della storia. Hitler e Napoleone invasero effettivamente la Russia con eserciti armati, causando guerre devastanti. La Ue, Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz non hanno mai invaso la Russia né hanno intenzione di farlo. Al contrario, è la Russia ad aver invaso l’Ucraina in violazione del diritto internazionale, scatenando un conflitto che dura ormai da anni.

In un’intervista a “Quarta Repubblica”, Salvini ha precisato: “Io sono filo-italiano. Mi hanno accusato di essere putiniano, trumpiano, orbaniano” ma “non faccio il tifoso tra Putin o Zelensky, sono per la pace e sono per l’Italia”. Ha poi aggiunto: “Adesso a dicembre del 2025 dico prudenza prima di parlare di altre armi”, perché “se non ci sono riusciti Hitler e Napoleone a mettere in ginocchio Mosca, difficilmente ci riusciranno Kaya Kallas, Macron con Starmer e Merz”. Infine, il vicepremier ha sottolineato: “Ritengo che l’emergenza per l’Italia sono i migliaia di clandestini da Sud e il fanatismo islamico, non un’improbabile invasione dei carri armati sovietici”.

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Il paragone di Salvini appare dunque privo di fondamento storico e geopolitico: travisa la storia per sostenere una narrazione di paura, ignorando il fatto che l’Unione europea non ha mai minacciato la Russia e che, se c’è stato un atto di aggressione armata, esso proviene da Mosca stessa.

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