I medici d'urgenza: "Grande pressione sui pronto soccorso del Lazio ma garantiamo l'assistenza"

Una nota della Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza: "Respingiamo qualsiasi accusa circa il ventilato mancato rispetto dei protocolli clinici per i pazienti Covid o no Covid"

Pronto soccorso
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30 Ottobre 2020 - 11.10


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Sui pronto soccorso della regione Lazio “c’è una fase di grande pressione, ma in nessun caso viene meno l’attività in sicurezza grazie alla ormai consolidata e mai sopraffatta capacità di separazione dei percorsi tra certi, sospetti e non sospetti Covid-19 fin dalla fase di pre-triage. Respingiamo quindi qualsiasi accusa circa il ventilato mancato rispetto dei protocolli clinici per i pazienti Covid o no Covid da parte dei medici d’urgenza”.
Lo ha detto il direttivo regionale del Lazio della Simeu (Società italiana della medicina di emergenza-urgenza) in merito alla situazione dei dipartimenti di emergenza-urgenza.
La Simeu Lazio ricorda “l’impegno estremo dei medici che ogni giorno salvano numerose vite umane, attività per la quale vorrebbero comparire di più sui giornali, sebbene già umanamente e professionalmente motivati dalla quotidiana riconoscenza dei pazienti e mai dimentichi degli applausi scroscianti da ogni finestra e balcone durante i flash mob di marzo e aprile”.
“E’ in corso uno sforzo straordinario per fronteggiare la ripresa virulenta della pandemia sicuramente più impattante sul sistema sanitario regionale rispetto a marzo-aprile – ribadiscono i medici di emergenza – Stiamo costantemente garantendo l’assistenza nel rispetto dei protocolli clinico-terapeutici e dei pazienti grazie a una rete che, anche attraverso strumenti moderni come la telemedicina, garantisce il consulto di qualsiasi figura specialistica necessaria in qualsiasi ospedale della regione”.

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