Locatelli (Cts): "Ecco perché è meglio usare la mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici"

Il presidente del Consiglio superiore di sanità: "Ma serve soprattutto l'immunizzazione, serve la responsabilità nei comportamenti, serve cercare sempre di evitare di creare affollamenti e assembramenti".

Franco Locatelli
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9 Agosto 2021 - 16.37


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Prudenza e buonsenso, quello che manda ai sovranisti.

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Mascherina Ffp2, Green pass, come garantire la massima sicurezza sui mezzi pubblici? “Meglio tutte le cose. Certamente la mascherina serve, in maniera ormai evidentemente dimostrata da tempo. Che la Ffp2 dia maggior protezione rispetto alla chirurgica è un altro dato di fatto. E quindi in un contesto come quello del trasporto pubblico locale può essere certamente considerata in maniera prioritaria. Ma serve soprattutto l’immunizzazione, serve la responsabilità nei comportamenti interpersonali, serve cercare sempre di evitare di creare affollamenti e assembramenti”.

Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza Covid, intervenuto a ‘L’Aria che tira – Estate’ su La7

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 Il vaccino Covid “protegge eccome dall’infezione” da Sars-CoV-2. “Qualsiasi vaccino tra quelli approvati protegge in più del 95% dei casi da malattia grave e in percentuale anche più alta dalla patologia fatale. Ci può essere un 10-12% di soggetti che si infettano senza sviluppare patologia grave e il loro carico virale di fatto scema e si riduce molto più velocemente rispetto ai non vaccinati. Quale ulteriore misura di precauzione può essere considerata in persone che stanno per tante ore assieme e hanno un’alta socialità? I dati dell’Istituto superiore di sanità dimostrano un’efficacia vaccinale contro l’infezione dell’88%”.

Ha aggiunto Franco Locatelli.
L’appello dell’esperto è a non esercitare quella che definisce la “cura della paura”. I vaccini, ha ribadito, “sono stati approvati senza saltare passaggi e sono estremamente sicuri e peraltro dopo la loro approvazione rimangono comunque in atto tutte le misure di farmacosorveglianza che servono a intercettare eventuali segnali di preoccupazione. E’ da lì che ne è derivata la scelta di raccomandare preferenzialmente per esempio l’uso di AstraZeneca dopo i 60 anni. Ma i vaccini sono straordinariamente sicuri. Il fatto che si vada avanti in quei meccanismi di vaccinovigilanza per acquisire più follow up è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione. Ma questo nulla toglie alle evidenze, su numeri enormi, di quanto riesce a garantire il vaccino senza provocare problemi. Pensiamo che solo in Italia oggi siamo a 71,7 mln di dosi somministrate. Vediamo di non alimentare paure immotivate”.

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