Sofia Goggia si scusa dopo la penosa battuta sugli sciatori omosessuali: "Non volevo discriminare nessuno"

La campionessa di sci aveva rilasciato ieri delle dichiarazioni, suscitando aspre polemiche: "Tra gli sciatori non credo ci siano omosessuali, devono gettarsi dalla Streif di Kitzbuhel..."

Sofia Goggia si scusa dopo la penosa battuta sugli sciatori omosessuali: "Non volevo discriminare nessuno"
Sofia Goggia
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18 Aprile 2022 - 14.59


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Sofia Goggia si scusa, dopo le sue parole sugli omosessuali e i transgender nel mondo dello sci pubblicate ieri in una intervista sul Corriere della Sera. “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Mi dispiace e mi scuso con tutte le persone che si sono sentite offese per la frase che è uscita nell’intervista (…). Sicuramente, quando l’ho pronunciata, non voleva essere di natura discriminatoria”.

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Le parole della campionessa hanno sollevato una pioggia di polemiche sui social e sui media, tra cui quelle del presidente dell’Arcigay di Bergamo Marco Arlati, dei Sentinelli, dell’ex parlamentare del pd Anna Paola Concia, e di Vladimir Luxuria. “Sono molto deluso dalle dichiarazioni di Sofia Goggia. Sono sbagliate e fanno riferimento a una mentalità vecchia!”. Inoltre “danno la percezione del pensiero che purtroppo aleggia ancora nel mondo sportivo. Gli atleti e le atlete sono tali indipendentemente dal genere, dall’identità dì genere e dall’orientamento sessuale”, scrive sui social Arlati.

Nella bufera sono finte alcune considerazioni della sciatrice bergamasca che rispondendo alla domanda se ci siano o no omosessuali tra gli atleti, ha detto: “Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz…”, ritenuta la più bella e difficile pista di discesa libera di Coppa del Mondo.

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A ciò si aggiunge anche la sua opinione sui transgender che gareggiano con le donne: “A livello di sport – ha detto – un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo che sia giusto“.

E poi ancora, sul fatto se si consideri o meno femminista: “Credo che le donne debbano lottare per i loro diritti, compresa la parità di retribuzione. Ma le donne sono donne; gli uomini, uomini. Non mi piace quando dicono: donna con le palle. Perché devi giudicarmi da quello che non ho, che non sono?”. “Ma niente niente pensava di fare la spiritosa? – ha twittato Anna Paola Concia, ex parlamentare Pd – Se dobbiamo dirla tutta allora, neanche le femminucce perbene si gettano giù dalla Streif di Kitz o no?”.

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