Siria, contro la rivolta operazione disinformazione

Uno sceicco estremista messo in onda dallo stesso regime incita all'odio religioso per far guadagnare consensi al "Moderato" Assad.

Siria, contro la rivolta operazione disinformazione
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16 Settembre 2011 - 18.25


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La disinformazione si riconosce grazie ai dettagli. Vediamo qualcosa allora di un lancio d’agenzia, a partire dal suo incipit..

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Il lancio d’agenzia: Sceicco anti-Assad, cristiani vi faremo a pezzi. Appelli all’odio da tv che trasmette da Arabia Saudita.

Uno sceicco siriano, esiliato in Arabia e diventato una delle voci della rivolta comtro Assad, incita i suoi seguaci, attraverso appelli e sermoni televisivi rilanciati anche in Siria, “fare a pezzi, tritare e a dare in pasto ai cani” la carne di tutti coloro che appaiono come sostenitori dell’attuale regime, tra cui i cristiani.

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Uno potrebbe dire leggendo questa parte del lancio: questo insopportabile apologeta dell’odio non invita a massacrare i cristiani, ma i sostenitori di Assad, tra cui i cristiani. Ma il punto non è questo. Il punto è che questo ignoto sceicco è stato effettivamente esiliato in Arabia Saudita, ma la televisione che manda in onda i suoi sermoni carichi d’odio risulta trasmettere dal Cairo, zona Oktober 6.

Il dettaglio è importante perché la sede da dove si trasmette conta, tanto è vero che è citata nel titolo. I sauditi secondo molti starebbero cercando di sostenere un cambio di regime che favorisca i Fratelli Musulmani, tra i qual non mancano gli oscurantisti.
Non a caso la notizia è stata data con toni molti diversi da Terrasanta.net, che comincia il suo equilibratissimo articolo domandandosi quanto pesino questi “apostoli dell’odio”.

A Terrasanta.net sanno benissimo che i rischi ci sono, ma tra questi c’è anche quello che proprio il regime soffi sull’odio etnico o religioso, ad esempio istigando suoi “fiancheggiatori” a perpetrare attentati contro i cristiani per poi darne la colpa agli oppositori e in particolare ai musulmani sunniti.
Quanto a questo losco figuro è giusto denunciare le sue parole, ma dire che è diventato una voce della rivolta ci sembra troppo. E se poi è vero, come a noi risulta, che la tv in questione trasmette dal Cairo, allora vuol dire che qualcuno mesta nel torbido. E chi sarà? Forse qualcuno interessato a far dimenticare che oggi in Siria sono stati uccisi 27 oppositori del regime…. O no?

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