La Turchia no si ferma e nel mirino c’è finita anche la città martire simbolo della resistenza curda allo Stato Islamico e dalla quale è partita la liberazione del nord della Siria dal Califfato.
E’ “stata attaccata anche Kobane”, la città simbolo della resistenza curda contro l’Isis, e la “comunità internazionale deve impegnarsi per fermare la Turchia”.
Aerei di Ankara hanno bombardato obiettivi militari e civili.
A chiederlo a gran voce è Yilmaz Orkan dell’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia dopo l’avvio della nuova operazione della Turchia e dei ribelli siriani alleati nel nordest della Siria. “Questi attacchi turchi non aiutano, la guerra, gli interventi militari creano sempre più problemi, distruggono vite”, dice Orkan. E lancia l’allarme: “Se continuerà così i cittadini del nord della Siria inizieranno a fuggire”.
“I curdi non vanno abbandonati”, aggiunge, parlando “sia alla coalizione che all’America”. “Per anni abbiamo lavorato insieme per eliminare Daesh”, ricorda Orkan. Ora, conclude citando notizie dal campo che parlano di “bombardamenti in 23-24” aree differenti, le Forze democratiche della Siria (Fds) “rispondono gli attacchi” e “non sappiamo cosa succederà”.