La Corte Costituzionale in Austria ha revocato il divieto al suicidio assistito

Tuttavia, viene precisato, rimane illegale uccidere un'altra persona su sua richiesta o indurre al suicidio

Christoph Grabenwarter
Christoph Grabenwarter
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11 Dicembre 2020 - 20.04


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Con una sentenza, la Corte Costituzionale austriaca ha revocato il divieto di suicidio assistito.

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L’attuale bando “viola il diritto di autodeterminazione”, hanno stabilito i giudici, sottolineando che la decisione di togliersi la vita va rispettata.

Tuttavia, viene precisato, rimane illegale uccidere un’altra persona su sua richiesta o indurre al suicidio.

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La sentenza arriva in risposta a istanze presentate da diversi cittadini.

Fra loro un uomo allettato di 56 anni, affetto di sclerosi multipla e non in grado di togliersi la vita da solo, ma anche un medico che ha chiesto di poter effettuare assistenza in questi casi senza doverne patire conseguenze legali o professionali.

La revoca del bando entrerà in vigore alla fine dell’anno prossimo.

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Il presidente della Corte Costituzionale, Christoph Grabenwarter, ha rimarcato che la decisione di un ammalato potrebbe dipendere anche da considerazioni economiche e dall’assistenza medica.

Per questo le necessarie leggi e politiche sul suicidio assistito dovranno assicurare che i pazienti abbiano adeguato supporto.

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