Parole durissime, visto che loro hanno alle spalle una guerra nella quale i serbi alleati dei russi sono stati i principali criminali.
La sindaca di Sarajevo, Benjamina Karic, ha replicato oggi duramente alle aspre critiche giunte dall’ambasciata russa in Bosnia-Erzegovina all’accordo di amicizia e fratellanza fra Sarajevo e Kiev da lei firmato con il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko. Sottolineando come la Bosnia-Erzegovina «difenda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina» e come «la popolazione dell’Ucraina soffra quotidianamente a causa dell’aggressione della Federazione russa», la sindaca ha detto che «la cultura russa, il balletto, la musica sono sempre benvenuti a Sarajevo, come qualsiasi altra cultura. Ma non sono benvenute le forze dell’aggressore russo, così come non lo erano gli aggressori nella guerra del 1992-1995».
«Dobbiamo essere onesti – ha aggiunto Karic -. Allora anche volontari ucraini parteciparono all’assedio di Sarajevo, ma noi non identifichiamo una intera nazione con i loro criminali, e non identifichiamo il popolo russo con gli aggressori e i criminali che oggi uccidono migliaia di innocenti in Ucraina».
«Voi, la Russia di Putin, siete attualmente la forza trainante del terrore, della discriminazione, della soppressione della verità e della diffusione della menzogna nel mondo», ha concluso la sindaca di Sarajevo.
L’accordo tra le città di Sarajevo e Kiev era stato siglato ieri a Bruxelles a margine del `Kyiv Investment Forum´, con Benjamina Karic in presenza, e Vitali Klitschko in videocollegamento.