I militari israeliani si ritirano dall’ospedale al-Shifa di Gaza: 21 pazienti sono morti durante il raid

Le forze israeliane hanno detto di essersi ritirate dall’ospedale al-Shifa di Gaza dopo un’operazione durata due settimane. Ma...

I militari israeliani si ritirano dall’ospedale al-Shifa di Gaza: 21 pazienti sono morti durante il raid
L'ospedale al-Shifa di Gaza distrutto dopo i raid di Israele
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1 Aprile 2024 - 11.48


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Le forze israeliane hanno detto di essersi ritirate dall’ospedale al-Shifa di Gaza dopo un’operazione durata due settimane.

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Tel Aviv ha detto che il raid in quello che era stato il più grande ospedale dell’enclave prima della guerra era stato condotto “prevenendo danni ai civili, ai pazienti e alle équipe mediche”. Ma non è vero.

In precedenza, il ministero della Sanità di Gaza e i residenti palestinesi avevano affermato che l’esercito israeliano aveva ritirato carri armati e veicoli dal complesso che ospita l’ospedale al-Shifa.

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Dopo un raid durato due settimane, un giornalista dell’AFP e testimoni oculari hanno visto uscire carri armati e veicoli. Israele ha descritto il raid come una delle operazioni di maggior successo in quasi sei mesi di guerra.

L’esercito ha affermato di aver ucciso circa 200 militanti nei combattimenti dentro e intorno ad al-Shifa e di aver sequestrato armi e preziose informazioni.

Israele ha accusato Hamas di utilizzare ospedali per scopi militari e ha fatto irruzione in diverse strutture mediche. Hamas nega di utilizzare siti medici per effettuare operazioni militari.

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Nello stesso tempo l’esercito israeliano è stato accusato di aver messo incautamente in pericolo i civili e di aver decimato un settore sanitario già sopraffatto dalla guerra.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che 21 pazienti sono morti ad al-Shifa nelle ultime due settimane e ieri ha affermato che oltre 100 pazienti bisognosi di cure dovevano essere urgentemente trasferiti in un luogo sicuro in condizioni antigeniche.

“Tra i pazienti ci sono 4 bambini e 28 pazienti critici privi dei mezzi di cura necessari: niente pannolini, sacche per l’urina, acqua per pulire le ferite. Molti hanno ferite infette e sono disidratati”, ha scritto domenica su X il capo dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Da ieri resta solo una bottiglia d’acqua ogni 15 persone. Malattie contagiose si stanno diffondendo a causa delle condizioni estremamente antigeniche e della mancanza di acqua”.

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