La nuova strategia di sicurezza statunitense, accolta con entusiasmo da Mosca, evidenzia con chiarezza una pericolosa convergenza fra Washington e il Cremlino, una convergenza che rischia di avvenire a scapito dell’Ucraina e della stessa Unione europea.
In un’intervista a Rossiya 1, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la strategia americana “è in larga parte in linea con la visione della Russia”. Un’affermazione che, di per sé, segnala quanto la nuova impostazione della Casa Bianca stia finendo per compiacere gli interessi geopolitici di Mosca più che quelli degli alleati occidentali.
Secondo Peskov, “l’attuale amministrazione [statunitense] è molto diversa dalle precedenti e, naturalmente, la posizione politica interna del presidente Trump è forte, il che gli offre l’opportunità di adattare il concetto in linea con la sua visione”. Una visione che, come sottolinea lo stesso portavoce, si avvicina pericolosamente alle priorità del Cremlino, mentre l’Europa resta di fatto esclusa dai tavoli decisivi.
Tali aggiustamenti, infatti, “sono ampiamente in linea anche con la nostra visione”, afferma Peskov. E proprio questo allineamento dovrebbe far suonare un campanello d’allarme in tutte le capitali europee: gli Stati Uniti sembrano privilegiare un dialogo diretto con Mosca, piegandosi alle sue esigenze, mentre l’Ucraina continua a subire le conseguenze di una guerra che la Russia non intende fermare.
“Si può forse sperare che ciò possa fungere da modesta garanzia che sia possibile continuare a lavorare insieme in modo costruttivo almeno nella ricerca di una soluzione pacifica in Ucraina”, conclude Peskov. Ma dietro queste parole non c’è alcun impegno concreto: solo l’ennesimo tentativo di Mosca di presentarsi come attore ragionevole mentre sul terreno prosegue l’aggressione.
Il portavoce ha poi mostrato apprezzamento per il passaggio del documento sull’impegno a non espandere la Nato, un punto gradito a Mosca e assai meno agli alleati minacciati dal revisionismo russo. Ha però avvertito che a contare saranno i risvolti pratici. “Di certo contiene parole sfavorevoli a uno scontro e favorevoli al dialogo e all’istituzione di relazioni positive”, afferma Peskov. Parole rassicuranti in apparenza, ma che rischiano di tradursi in concessioni unilaterali agli interessi russi.
“Se da una parte ciò è incoraggiante, dall’altra sappiamo cosa accade quando tutto viene scritto in maniera molto bella e teorica ma quella loro struttura chiamata ‘Stato profondo’ fa tutto in modo diverso”, aggiunge il funzionario russo, riproponendo la retorica con cui Mosca cerca di spaccare gli Stati Uniti al loro interno. “Per questo abbiamo bisogno di seguire con attenzione l’applicazione concreta che questo concetto troverà”.
Mentre Russia e Stati Uniti si mostrano sempre più allineati nei documenti strategici, l’Europa e l’Ucraina rischiano di pagare il prezzo di un equilibrio fondato non sulla sicurezza condivisa, ma sugli interessi bilaterali tra Trump e il Cremlino.
