La Russia non farà alcuna concessione territoriale nei negoziati per porre fine alla guerra. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri Sergej Ryabkov, mentre Ucraina e Stati Uniti parlano di “grandi progressi” emersi dai colloqui di Berlino.
Ryabkov ha affermato che Mosca manterrà il controllo della regione del Donbass, nell’est dell’Ucraina, così come della Crimea e della fascia meridionale di territorio che la Russia definisce “Novorossija”.
Il vice ministro ha inoltre liquidato come infondate le indiscrezioni su un possibile accordo di pace, sostenendo che Washington non ha ancora aggiornato il Cremlino sugli sviluppi dei colloqui più recenti. Ha anche confermato il rifiuto russo di una tregua natalizia, escludendo qualsiasi sospensione delle operazioni militari durante le festività.
Ryabkov ha poi respinto l’ipotesi di una forza di pace della Nato in un’Ucraina del dopoguerra, dopo che gli Stati Uniti hanno finalmente detto di essere aperti a garanzie di sicurezza sul modello dell’Articolo 5, sostenute dagli sforzi europei.
Intanto la Russia ha continuato i suoi attacchi contro l’Ucraina durante la notte, lasciando oltre 280.000 famiglie senza elettricità nella regione portuale meridionale di Odessa.
Lunedì Donald Trump ha dichiarato di ritenere che la pace sia oggi più vicina di quanto non lo sia mai stata finora.
