di Manuela Ballo
Non ce l’ha fatta Mario Martone con il suo Nostalgia a rientrare nella cinquina che si contenderà, nella notte degli Oscar di quest’anno, la palma d’oro nella sezione dedicata al Miglior Film internazionale. La pellicola è stata realizzata col fondo “Lazio Cinema International” della Regione Lazio che ha contribuito a far uscire nelle sale anche altri film di notevole successo come Chiara e L’ombra di Caravaggio.
Ed è proprio da questa notizia che parto per raccontare un fenomeno principalmente italiano: i soldi e l’impegno delle Regioni e della Città per permettere la realizzazione di film, serie televisive e documentari. Mostrarsi sempre e ovunque, soprattutto sul grande schermo e in televisione fa bene al turismo, attira gente, fa conoscere luoghi, dialetti, contesti antropologici molte volte sconosciuti al grande pubblico.
La pratica non è nuova. Basti pensare a quanto Troisi abbia contribuito a far conoscere Napoli o Benigni a predicar in toscano o il Mantalbano di Camilleri a farci conoscere una neo lingua, il siculo-italiano. Ma ora il fenomeno si è ingigantito sia per la quantità di prodotti sfornati e collocati sul mercato, sia per gli effetti cultuali ed economici che sta producendo.
Nel novembre dell’anno appena trascorso la Regione Sicilia, tramite “Sicilia Film Commission”, ha finanziato la produzione di ulteriori diciotto progetti cinematografici e audiovisivi che si aggiungono ai diciannove già finanziati nella prima parte dell’anno. Complessivamente sono ben 37 i filmati che esalteranno le terre di Sicilia, per una cifra finanziaria complessiva di 10,8 milioni di euro. L’obiettivo della Regione è quello di “promuovere e valorizzare l’immagine del territorio, rafforzare e qualificare le imprese locali e favorire la crescita professionale degli operatori del settore. Le produzioni dovranno essere realizzate in Sicilia, con maestranze tecniche e artistiche locali e dovranno spendere nell’Isola importi pari ad almeno il 150 per cento del contributo ricevuto”.
Ecco uno dei punti che emerge con chiarezza da questa dichiarazione d’intenti: La lunga fase pandemica ha mostrato in maniera accentuata come dar fiato ad un settore, quello del cinema e dello spettacolo, che era in forte crisi attraverso l’ apporto di finanziamenti pubblici.
D’altra parte quello è stato un periodo in cui, chiuse le sale cinematografiche e bloccate gran parte delle attività legate al mondo dello spettacolo, era questa una delle forme che potevano essere individuate per alimentare il bisogno produttivo delle piattaforme e contemporaneamente per aiutare l’ economia locale che a sua volta aveva risentito della grande crisi.
È così che quelli che sembravano essere li per li dei provvedimenti provvisori si sono trasformati in un nuovo modello di sistema produttivo che, oltre ad appagare quelle esigenze primarie si è dimostrato vincente sul terreno del turismo proprio allorquando la gente è tornata a viaggiare e a visitare i luoghi.
Tutto ciò che è successo da allora ad oggi lo confermano i processi in atto e a dircelo è anche Netflix che ha condotto, nel giugno del 2022, una ricerca per verificare quanto la produzione di film e serie Tv influenzino le scelte dei flussi turistici sia per le vacanze brevi che per quelle più lunghe legate al movimento globale dei turisti.
Stando a questa ricerca compiuta su un campione 13mila spettatori tra Brasile, Regno Unito, India, Stati Uniti, Francia, India e Spagna, l’87 per cento degli intervistati ha dichiarato “che ha pensato di scegliere l’Italia, ed anche la Campania, dopo aver visto film e telefilm ambientati nella Regione.
Sempre stando alla stessa ricerca poi presentata tra l’altro al Bit (Borsa internazionale del turismo) anche Napoli risulta come grande attrattore di flussi. In particolare, sembra che nel mondo abbia avuto un effetto strabiliante il film “è stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
In sostanza questa ricerca ha dimostrato che ciò che stanno facendo le principali Regioni e città italiane cioè quello di produrre film e serie tv siano azioni fondamentali per lo sviluppo del turismo e una spinta imprescindibile per attirare nuovi turisti in Italia. Inoltre, l’accentuata produzione di film e serie televisive trasmesse dalle reti nazionali e dalle piattaforme internazionali sta portando, stando ai dati di FEDERALBERGHI, a far registrare il tutto esaurito per la settimana di Pasqua sia nelle strutture alberghiere che nei B&B. Tendenze analoghe, seppur ancora non indicate attraverso dati precisi, vengono segnalate in altre Regioni che si sono affidate a simili forme di comunicazione seduttiva come la Sicilia, la Toscana e il Lazio.
Argomenti: Cinema