Riaprono le Gallerie Europee del Metropolitan Museum
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Riaprono le Gallerie Europee del Metropolitan Museum

Dopo cinque anni di ristrutturazioni, il percorso museale riapre in una chiave inedita, senza raggruppare la opere in base alla loro provenienza geografica e dando maggior risalto alle donne.

Riaprono le Gallerie Europee del Metropolitan Museum
Una sala della Galleria
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redazione Modifica articolo

23 Novembre 2023 - 17.18 Culture


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È un’Europa multietnica quella che emerge dal nuovo allestimento alle Gallerie della Pittura Europea del Metropolitan Museum di New York, finalmente riaperte al pubblico. Dopo cinque anni, durante i quali sono stati sostituiti i lucernari, potenzialmente soggetti a perdite d’acqua e che rischiavano di danneggiare le tele, il pubblico potrà nuovamente godere dello spazio espositivo.

La nuova collezione conta più artiste e più rimandi all’arte moderna. Come spiega il responsabile della Galleria, Stephan Wolohojian: “Abbiamo avuto l’opportunità di riconcettualizzare la presentazione della collezione attraverso occhi nuovi per rendere l’esperienza della visita il piu’ ricca, stratificata e gratificante possibile alle nostre molte fasce di pubblico”.

Ad accogliere i visitatori ci sono tre meravigliosi dipinti di Giovan Battista Tiepolo, collocati in cima allo scalone monumentale al centro del Met; un invito a riflettere sulla natura dinamica dei confini europei e sulle diverse reincarnazioni del mondo classico mediterraneo.

Nel complesso si contano 45 gallerie in cui sono esposte 700 opere d’arte, non più suddivise per scuole nazionali o distinzioni geografiche ma in ordine cronologico, in modo da consentire dei raggruppamenti tematici e un dialogo tra il Nord e il Sud Europa. Qualcosa di impossibile nel vecchio allestimento.

Altri punti di forza sono una maggiore importanza alle donne e una particolare attenzione alle relazioni con la Nuova Spagna e il Vicereame del Perù, oltre al focus sulla storia dei rapporti di classe, genere, razza e religione. Molta l’attenzione sulla riscoperta di El Greco da parte dei Modernisti europei, grazie all’inclusione di opere di Picasso, Cézanne oltre agli altri Grandi Maestri.

Maggiore spazio è stato dato anche ad opere promesse in dono al museo. Tra queste figurano: Il “Rifiuto” di Pietro di Ludovico Carracci e “L’eruzione del Vesuvio” di Pierre Jacques Volaire, oltre che a importanti opere di Anguissola e dell’olandese Judith Leyster, in prestito dalla Collezione Klensch.

La nuova riqualificazione, che dà importanza agli aspetti green, garantirà, inoltre, un notevole risparmio energetico ed economico.

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