Alla periferia di Campi Bisenzio vicino al cantiere dove va costruendo un centro Coop, poco prima di San Piero a Ponti nella direzione verso Firenze, un paio di strade e un paio di rotonde vicino ai campi presentano una scena impressionante. Sono stranamente parcheggiate moltissime auto, parecchie infangate, qualcuna ha gli specchietti laterali o un parafango rotto, tante hanno incollati sui vetri gli annunci di compratori pronti ad acquistare quelle auto a prezzi “vantaggiosi” o “imbattibili”. Pur integri, sono mezzi alluvionati: chissà quanto se ne potrà recuperare.
Nella piana fiorentina a nord del capoluogo toscano Campi è il centro urbano più colpito dall’alluvione dalla sera del 2 alla mattina del 3 novembre scorso. L’emergenza che ha invaso l’intero territorio della piana non è certo superata. Il disastro ha investito molte abitazioni e numerosissime aziende che rappresentano un cuore economico della regione e quelle auto rivelano una amara realtà.
Lo suggeriscono in un giorno di fine novembre al circolo culturale dell’Arci Rinascita il presidente Francesco Meoni, 73 anni, e due membri del centro, Andrea Cavaciocchi, 67 anni, e Giancarlo Paolieri, 83enne: se l’assicurazione copriva i danni da calamità naturali, allora i proprietari possono tranquillizzarsi (“anche se con i documenti mi fanno penare”, sbotta Meoni), altrimenti le compagnie assicurative non coprono i danni, il mezzo è spesso irrecuperabile e per i proprietari è un bel guaio. Per questo i vetri delle auto in quelle rotonde e strade vicino ai campi sono tappezzati dagli annunci di acquirenti, in concorrenza tra loro, che invitano a chiamare un numero di cellulare e indicano chi compra con il nome proprio.
“È stata una bomba d’acqua, nessuno se l’aspettava – ricorda Meoni – Alle 17.15 mi telefonò mia nuora da via Cimabue, ‘entra l’acqua in garage, non funzionano le pompe’, alle otto e dieci ho preso le pizze, alle nove e mezzo mi chiamano, “arriva l’acqua”, siamo saliti al piano di sopra, siamo stati in 15 tra cui sei bambini in una casa di 70 metri quadri”. “Una piena così non si è mai vista – interviene Paolieri – Da assessore gestii l’alluvione del 1991 e fu un decimo, allora piovve quattro-cinque giorni, stavolta il Bisenzio ha rotto alla Marina e da lì sono usciti due milioni di metri cubi d’acqua. Questa – chiosa – non la parava nessuno”. L’alluvione, ricordano, ha interessato il 68,5% del territorio comunale.
La sera di lunedì 27 si è tenuta una delle assemblee coordinate dal Comune cui hanno partecipato circa 300 persone. Incluso il 31enne sindaco Andrea Tagliaferri che si è esposto fin dalle prime ore. Basti un dato citato dall’assessora al bilancio Giulia Della Giovampaola per intuire l’entità del dramma: in un Comune di 48mila abitanti 30mila sono stati colpiti dall’alluvione.
Quella di Campi Bisenzio tuttavia è anche la storia di una risposta collettiva. Dove gli interventi del circolo ricreativo Rinascita in piazza Matteotti confermano come una casa del popolo sia ancora una presenza essenziale e benefica in Toscana, nonostante la crisi soprattutto economica delle case del popolo dell’Arci. Nelle sale di questo edificio sono infatti confluiti tanti aiuti donati da cittadini in altri circoli o associazioni che poi li portavano qui.
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“Quando c’erano da fare i pasti all’inizio ero scettico – ammette Meoni. Quando il meccanismo è partito siamo riusciti a darli qua e a portarli nelle case”. “Qui al circolo abbiamo distribuito 30mila pasti tramite circoli e società di mutuo soccorso del territorio – aggiunge Paolieri – Nei primi sei-sette giorni davamo 2300-2500 pasti al giorno, tanti privati aiutavano, i forni davano pane, altri circoli facevano tanto, è stato faticoso ma bello”.
“Ci saranno da pagare le bollette dell’acqua, gas e luce, ora viene il dopo-alluvione”, riflette Cavaciocchi. Che racconta: “Alle prime assemblee c’era tanta rabbia, ma il sindaco e la giunta hanno fatto un lavoro eccezionale, si sono confrontati subito con i cittadini. Lunedì sera (il 27, ndr), il clima era civile”. Poi rileva: “All’inizio dell’alluvione ci sono state forzature politiche”, qualche esponente politico di destra “ha chiesto le dimissioni del sindaco” (la giunta campigiana è di sinistra) mentre nel frattempo “i simpatizzanti di quelle stesse forze politiche erano insieme a noi a darsi fare ed è stato bello”.
Dacché è stata tirata in ballo la giunta di sinistra, vincitrice della tornata elettorale comunale del 28 e 29 maggio scorsi, cosa dice Giulia Della Giovampaola? Assessora di 33 anni, premette come la giunta abbia avuto fin dall’inizio grattacapi enormi: la battaglia degli oltre 200 lavoratori della fabbrica ex Gkn nel territorio campigiano prosegue e sembra avvicinarsi un epilogo drammatico per loro e per tutta l’industria, a inizio estate è esplosa la vertenza dei lavoratori di Mondo Convenienza che ha una sede anche a Campi Bisenzio, il 2 novembre è arrivata l’alluvione. Come inizio manca l’invasione delle cavallette.
Molte strade sono ripulite, altre a fine novembre hanno un velo di fango. “Siamo ancora nella fase dell’emergenza, la ricostruzione partirà quando verrà nominato il commissario, ma nelle strade il più è fatto, si cerca di rientrare nella normalità – racconta Della Giovampaola – Non abbiamo buttato per forza in strada i fanghi tolti da case e giardini, per i rifiuti ingombranti ora si chiama Alia (l’azienda di servizi pubblici locali, una “multiutiliy” come è di moda dire oggi, ndr). La pulizia delle strade è ripartita, sarà più accurata, tuttavia il fango torna sempre. Ora si apre la fase delle indennità con una ricognizione dei danni”. Sarà il Consiglio dei ministri, ricorda, a nominare il Commissario per la ricostruzione: “Come giunta da soli possiamo fare poco, cerchiamo di coordinarci con le altre amministrazioni comunali colpite”.
Secondo l’assessora “bisogna dare ristoro anche a chi ha perso l’auto” e non ha coperture assicurative. “Adesso è onere del presidente della Regione Eugenio Giani pubblicizzare la raccolta fondi, bisogna collaborare tra Comune, Regione e Stato tuttavia in questo momento per noi è importante che non cali l’attenzione una volta finito il clamore mediatico. I cinque milioni stanziati dal governo sono insufficienti, saranno sicuramente stanziati altri fondi”.
Come valuta la risposta del volontariato e di circoli come Rinascita? “Il loro contributo è stato fondamentale – risponde Giulia Della Giovampaola – Come Comune abbiamo avuto un ruolo primario per il coordinamento, per settimane hanno dato ogni giorno pasti caldi alla popolazione, ai volontari, arrivati a essere anche cinquemila, tanti sono intervenuti in autonomia e grazie anche alla buona volontà dei cittadini e alla Caritas che fa un ottimo lavoro per aiutare tante famiglie”.
Per eventuali donazioni tramite il Comune di Campi Bisenzio, il codice IBAN è : IT03 G030 6921 4101 0000 0300 009. Causale: Insieme Per Campi