Di famiglia ebrea di origine russa ma naturalizzato italiano, Leone Ginzburg ha trascorso gli anni formativi tra Viareggio, Berlino e Torino. A Viareggio, frequentava le scuole elementari, mentre a Berlino seguiva una scuola russa. Successivamente, si è iscritto al Liceo d’Azeglio a Torino, dove la famiglia si è stabilita.
Durante gli anni scolastici, Leone ha mostrato un interesse precoce per la scrittura, traducendo opere e scrivendo saggi su autori russi come Gogol e Tolstoj.
Dopo essersi iscritto alla Facoltà di Legge, ha presto cambiato corso di laurea passando a Lettere, influenzato dalle frequentazioni con intellettuali torinesi come Norberto Bobbio e Augusto Monti, nonché da incontri avuti a Parigi con personalità come Croce, Carlo Rosselli e Salvemini.
La sua vita prende una svolta politica quando, nel 1934, rifiuta di prestare giuramento di fedeltà al regime fascista e viene estromesso dall’Università. Unendosi al movimento antifascista “Giustizia e Libertà”, viene arrestato nel 1934 e condannato a quattro anni di reclusione.
Dopo la liberazione nel 1936, Leone continua la sua attività antifascista e dopo l’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, viene nuovamente arrestato e confinato.
Con la caduta del fascismo, si unisce attivamente alla Resistenza e diventa uno dei principali organizzatori del Partito d’Azione. Durante l’occupazione tedesca, continua la sua lotta clandestina fino a quando viene catturato e imprigionato.
Sottoposto a interrogatori e torture, Leone Ginzburg muore in carcere nel 1944, diventando un simbolo della resistenza antifascista italiana.