Claudia Cardinale, per Pasolini era una gatta perduta nella tragedia: la celebre attrice compie oggi 86 anni
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Claudia Cardinale, per Pasolini era una gatta perduta nella tragedia: la celebre attrice compie oggi 86 anni

Così Pier Paolo Pasolini aveva definito la grande attrice, icona nel cinema italiano

Claudia Cardinale, per Pasolini era una gatta perduta nella tragedia: la celebre attrice compie oggi 86 anni
Claudia Cardinale
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15 Aprile 2024 - 10.43


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“Una Cardinale che io mi ricorderò per un pezzo. Quegli occhi che guardano solo con gli angoli accanto al naso, quei capelli neri spettinati (…) quel viso di umile, di gatta, e così selvaggiamente perduta nella tragedia” sono parole di uno che di attori e di cinema se ne intendeva e che si intendeva soprattutto di personaggi veri di forte spessore. Sono parole di Pier Paolo Pasolini che hanno punteggiato il debutto cinematografico di Claudia Cardinale.

Dopo Anna Magnani, la capostipite delle grandi interpreti, il cinema italiano ha avuto tra gli anni Cinquanta e Settanta almeno quattro grandi attrici. Gina Lollobrigida che ha dato il meglio di sé fino ad esaurirsi negli anni Cinquanta, Sofia Loren che ha avuto successo fuori d’Italia ma è stata grande soprattutto con Vittorio De Sica, Monica Vitti che è riuscita ad aggiungersi alla schiera dei grandi attori comici e infine Claudia Cardinale che ha suscitato l’interesse di quasi tutti i grandi registi italiani, che l’hanno voluta protagonista dei loro film più importanti: da Pietro Germi a Federico Fellini, da Luchino Visconti a Luigi Comencini, da Mauro Bolognini a Valerio Zurlini, da Nanni Loy a Sergio Leone a Luigi Zampa, in uno score impressionante di film come Il Gattopardo, Fellini 8 e mezzo, La ragazza di Bube, C’era una volta il West, La ragazza con la valigia, Quel maledetto imbroglio, Il Bell’Antonio, Bello onesto emigrato Australia: praticamente titoli che hanno segnato la storia del cinema italiano.

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Ma il debutto vero fu ne I soliti ignoti di Mario Monicelli, il film con il quale si suole datare l’inizio della commedia all’italiana. Claudia vi debutta con una parte di contorno, la bella sorella del gelosissimo Ferribotte, la siciliana dagli occhi neri e dai capelli corvini. Era venuta giovanissima, a diciotto anni, da Tunisi figlia di siciliani nati in Africa, e deve fare subito i conti con la lingua italiana che conosce poco. Si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia che lascia dopo poco perché scopre di essere incinta. Il figlio è il frutto di una relazione con un uomo francese molto più grande di lei, iniziata con una violenza. La salva la Vides che gli offre un contratto e nella persona di Franco Cristaldi che poi diventerà anche il suo compagno, troverà protezione e conforto. Cristaldi la manda a partorire a Londra, di nascosto, con la scusa di dover perfezionare l’inglese. Il figlio sarà tenuto nascosto per tanti anni e crescerà nella casa dei genitori di lei nella convinzione che Claudia sia la sua sorella maggiore. Una esperienza dolorosa e traumatica che la maturerà anche dal punto di vista artistico.

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Dopo i primi film, quando si sarà impadronita dell’italiano, Claudia si libererà del doppiaggio e rivelerà al pubblico una bellissima voce roca che si accompagnerà alla sua bellissima immagine, in un mix di perfezione che quasi farà passare in secondo piano la sua avvenenza.

Alla metà degli anni Settanta Claudia si innamora del regista napoletano Pasquale Squitieri  e la rottura con Franco Cristaldi sarà traumatica perché il produttore userà la sua forte influenza nel cinema italiano per farle il vuoto intorno che le causerà un tentativo di farla cadere nell’anonimato. Ma saprà riprendersi e la sua vita sarà allietata dalla nascita di una seconda figlia.

Nel 1989 si trasferisce stabilmente a Parigi, in una sorta di ritorno a casa, in un posto dove si parla quella che lei ha sempre considerato la sua lingua madre. L’ho incontrata due volte a Parigi: nel 1991 quando girava Mayrig, un film di Henry Verneuill che racconta la storia di una famiglia armena rifugiata a Marsiglia in conseguenza del genocidio subito nel 1905. L’ho rivista 17 anni dopo, sempre a Parigi, alle celebrazioni del centenario della nascita di Anna Magnani (è successo anche questo: la nascita della nostra più grande attrice è stata celebrata a Parigi e non a Roma).

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Claudia aveva più di 70 anni ma aveva conservato intatta la sua bellezza e il suo fascino. Portava un paio di occhiali con lenti blu le celavano  lo sguardo. Pensai alle parole di Pasolini e alla fine della serata ai saluti, mi feci coraggio e le chiesi: “Signora Claudia, mi permette di ammirare i suoi occhi?”. Meravigliata della richiesta, esitò un attimo e poi si tolse gli occhiali. Gli occhi erano sempre quelli che avevano impreziosito i film a cui aveva partecipato.

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