Con Pessoa interpretato da Bob Wilson vediamo l’Europa dalle tante identità contro i nazionalismi
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Con Pessoa interpretato da Bob Wilson vediamo l’Europa dalle tante identità contro i nazionalismi

A Firenze una coproduzione internazionale di grande fantasia e inventiva sui testi dello scrittore portoghese. Attrici e attori di bravura estrema

Con Pessoa interpretato da Bob Wilson vediamo l’Europa dalle tante identità contro i nazionalismi
Un momento dello spettacolo di Bob Wilson "Since I’ve been me”. Particolare di una foto di Lucie Jansch
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Stefano Miliani Modifica articolo

10 Maggio 2024 - 16.56 Giornale dello Spettacolo


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Se il teatro sa parlarci del nostro presente, uno spettacolo in “prima mondiale” alla Pergola di Firenze fino a domenica 12 maggio e nato da una coproduzione internazionale fra più enti ci parla in termini lirici e profondi di letteratura, di poesia, di identità multiple, ci parla della nostra Europa che rischia derive devastanti. Lo spettacolo è “Since I’ve been me” (“da quando sono io”) con testi del portoghese Fernando Pessoa, il texano Bob Wilson firma regia, scene e luci con la sua consueta purezza di immagini e momenti, ed è un dovere riferire che è uno spettacolo di rara bellezza, perfettamente riuscito e con un sottotesto di grande significato.

Un momento dello spettacolo di Bob Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola di Firenze “Pessoa – Since I’ve been me”. Foto di Lucie Jansch

L’allestimento si avvale necessariamente di maestranze al loro meglio: della drammaturgia di Darryl Pinckney, dei costumi di Jacques Reynaud, della co-regia di Charles Chemin. Sette interpreti strepitosi, quattro donne e tre uomini, chiamati a incarnare fantasiosamente le tante personalità con cui Pessoa dava voce ai suoi talenti letterari (un personaggio richiama il grande comico Groucho Marx) e in recitazioni ora stralunate ora allucinate e senza i quali l’impalcatura non resterebbe in piedi. Vale citarli dunque tutti e sette: Maria de Medeiros, Aline Belibi, Rodrigo Ferreira, Klaus Martini, Sofia Menci, Gianfranco Poddighe, Janaína Suaudeau.

Un momento dello spettacolo di Bob Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola di Firenze “Pessoa – Since I’ve been me”. Foto di Lucie Jansch

Con baffetti, giacca e cravatta e cappello Maria de Medeiros incarna la figura di Pessoa, vissuto dal 1888 al 1935, quella più vicina al modo in cui come lo restituiscono le foto-ritratto. Ed è lei che apre lo spettacolo, seduta sull’orlo del proscenio mentre gli spettatori entrano in sala. Alle sue spalle nel fondale azzurro dipinto come un cielo allo spegnersi delle luci compaiono più soli (nel senso della nostra stella) e un cono rosso fuoco. Già capiamo da questa introduzione che, come sempre con Wilson, non c’è da aspettarsi una rappresentazione realistica quanto qualcosa di più evocativo, nitido e al tempo stesso sfuggente.

Un momento dello spettacolo di Bob Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola di Firenze “Pessoa – Since I’ve been me”. Foto di Lucie Jansch

Tra un alternarsi di fondali bianchi o azzurri o sfumati, tra barchette volanti e cipressi, con le apparizioni di un istrice e di un piccolo dinosauro, organizzato in una sequenza di scene separate “Since I’ve been me” vuole anzi tutto catturare visivamente e Wilson centra alla perfezione l’obiettivo in quadri tanto astratti quanto evocativi. Si diceva però dell’Europa di oggi. Perché? Proviamo a spiegarci.

Pessoa ha scritto in più lingue, portoghese, inglese, francese, e nella sua Lisbona ha dato voce a tanti sé stesso con numerosi nomi: non pseudonimi, quanto “eteronimi”. Tanti Pessoa, tutti veri, autentici, tutti inventati. Più identità. Since I’ve been me” arriva a 50 anni dalla liberazione portoghese da una dittatura fascista durata troppi decenni con la “rivoluzione dei garofani” del 1974 e già produrre per uno spettacolo europeo su Pessoa è emblematico e positivo.

Un momento dello spettacolo di Bob Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola di Firenze “Pessoa – Since I’ve been me”. Foto di Lucie Jansch

In che modo lo spettacolo può suscitare a una riflessione politica e culturale sulla nostra Europa odierna (oltre ad altre possibili letture, va da sé)? Nel solitario scrittore maestro del Modernismo e della sperimentazione letteraria vivevano insieme tante personalità, come in un prisma, più culture. Nell’Europa fatta di più identità culturali, di più storie, si palesano partiti palesemente fascisti oppure mascherati che ritengono l’aprirsi a più civiltà una corruzione verso presunte “identità” nazionali di una presunta purezza: queste forze cavalcano il disagio economico e sociale di tante persone per conquistare il potere per poi schiacciare chi manifestasse quel disagio, anzi proliferano incitando all’odio, al rancore, e vogliono cancellare ogni variazione sulle identità plurime. Anche sessuali, per inciso.

Since I’ve been me” dà voce a momenti stralunati, onirici, sognanti, drammatici, bizzarri, pesca in Pessoa e nell’inconscio su fondali rosso sangue, sedie volanti, fa pensare anche a Pirandello, all’essere tutti più persone contemporaneamente e non poter essere irreggimentati.
Che Bob Wilson lo abbia deciso consapevolmente o meno dice poco perché spesso gli artisti sanno costruire opere d’arte dai tanti significati ai quali chi le crea magari non pensa: ha comunque costruito una macchina da scena incantevole. Il regista “evoca le varie atmosfere delle opere di Pessoa, la fluidità dell’umore, meditativo o comico, razionale o anarchico”, segnala una nota di scena. “Anarchico” appunto: lo scrittore, e questo spettacolo, non potrebbero venire irreggimentati da un potere autoritario, da una “democratura”, da una democrazia svuotata e di facciata come quella di Orban in Ungheria alla quale la nostra premier ha fatto esplicito riferimento più volte.
Since I’ve been me” ha anche il dono della sintesi: dura un’ora e un quarto in un atto unico.

Un momento dello spettacolo di Bob Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola di Firenze “Pessoa – Since I’ve been me”. Foto di Lucie Jansch

Lo spettacolo è stato commissionato e prodotto dal Teatro della Pergola di Firenze e dal Théâtre de la Ville di Parigi, lo hanno coprodotto lo Stabile del Friuli Venezia Giulia e lo Stabile di Bolzano, il São Luiz teatro municipal de Lisboa, il Festival d’automne à Paris in collaborazione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg. È recitato in italiano, portoghese, francese, inglese con sovratitoli in italiano.

A questo indirizzo web per trovate “Since I’ve been me” alla Pergola:
https://www.teatrodellatoscana.it/it/evento/spettacolo/pessoa-since-ive-been-me

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