C’era una volta – e chissà se ci sarà ancora – Bianca Berlinguer che tra i tanti lati deboli ne ha uno che la rende abbastanza indigesta agli spettatori: parla troppo, interrompe troppo, non lascia gli ospiti concludere i loro ragionamenti e (a volte) non capisce nemmeno bene quello che dicono e rilancia a capocchia.
Quel record sembrava imbattibile. Ma ora – a sorpresa – questo record è stato battuto a mani basse da Celata e De Angelis che nella trasmissione di “La corsa al voto” parlano quasi più degli ospiti e li interrompono perfino più della Berlinguer.
Difetto reso ancora più palpabile (e insopportabile) nel caso delle intervista in esterna, quando c’è una latenza di un paio di secondi nell’arrivo della domanda e della risposta. E allora è tutto un accavallarsi di voci, come con il leghista Romeo. Anzi, seppure trattando argomenti diversi, in qualche passaggio è sembrato di ricordare l’allegra atmosfera caciarona del mitico ‘Processo del lunedì’ di Aldo Biscardi.
In una serata particolarmente effervescente Fratoianni e Bonelli non hanno potuto dire una singola frase senza essere interrotti. Va bene incalzare gli ospiti, non lasciarli svicolare. Ma fateli parlare.
Ps: questa critica è benevola e costruttiva perché Celata è un volto gentile e competente della tv e perché La7 sta facendo un ottimo lavoro di informazione sulle elezioni. E poi Celata è pure simpatico. Ma lasciare parlare gli ospiti, conviene a tutti: agli intervistati, agli intervistatori e soprattutto al pubblico.