Nel pomeriggio, poco dopo l’ora di pranzo, una Fiat 500 bianca si è fermata davanti agli studi. La notizia si è rapidamente diffusa da una redazione all’altra e molti si sono affrettati a scattare foto e girare video: il Papa era arrivato alla sede della Rai a Saxa Rubra per un’intervista. È la prima volta che Papa Francesco, e in generale un Pontefice, entra in uno studio televisivo.
Il Santo Padre aveva mantenuto la sua parola con il programma della Cei “A Sua Immagine”; questa intervista doveva essere registrata il 29 marzo, ma in quel giorno il Papa si sentì male e fu ricoverato al Gemelli.
Una volta arrivato a `Saxa´, come la chiamano in gergo i dipendenti Rai, e sceso dall’auto ed è salito sulla sedia a rotelle ma prima di recarsi nello studio per l’intervista ha voluto salutare i presenti che hanno risposto con un applauso e anche un `Viva il Papa´.
«La presenza di Papa Francesco negli studi della Rai è un evento storico per l’azienda e un momento di grande intensità e significato. Il Santo Padre ha la capacità di toccare il cuore di tutti noi, credenti e non credenti, con la sua straordinaria empatia e la forza del suo messaggio e di valori universali come la pace, la carità, l’inclusione. Ricorderemo con vera emozione questo momento», hanno commentato i vertici dell’azienda, la presidente, Marinella Soldi, e l’amministratore delegato, Roberto Sergio.
La pace e le difficoltà della vita sono state al centro del lungo colloquio che andrà in onda domenica 4 giugno (ore 9.40, Rai 1). Il Papa ha esordito ribadendo la necessità di operare con la pace perché «con la pace si guadagna sempre e con la guerra si perde tutto», ha detto citando il radiomessaggio dell’agosto del 1939 di Pio XII.
L’incontro era stato organizzato attraverso don Marco Pozza, il cappellano del carcere di Padova, e con la conduttrice, Lorena Bianchetti, Papa Francesco ha «parlato dei grandi temi legati a questo momento storico con un appello per la pace, delle difficoltà che ciascuno incontra nell’esistenza quotidiana, dell’aggressività che pervade la vita sociale e, infine, del ruolo che la comunicazione e l’informazione devono svolgere in questo scenario», riferisce la stessa Rai. In studio c’era anche suor Agnese Rondi, suora del Cottolengo. Si è parlato del disagio contemporaneo, da affrontare e superare con «la forza della vita»: Fausto Desalu, campione olimpico nella staffetta 4×100 metri, nato da immigrati, accolto in Italia e cresciuto fino al titolo mondiale; Serena e Matteo, coppia di giovani genitori che hanno incontrato Papa Francesco al Gemelli in occasione del suo ricovero e che si sono affidati al suo abbraccio nel momento della morte della loro bambina; Diana Gini, giovane che ha superato il bullismo grazie alla famiglia; Nicolò Govoni, ex «scapestrato» che ha trovato la sua strada in un viaggio in India ed oggi è il cuore pulsante di una onlus che crea scuole popolari nel mondo, candidato al Nobel per la pace. Papa Francesco, nell’ascoltare le varie testimonianze, ha offerto una riflessione «sulla sua vocazione mariana, sulle radici familiari da cui questa è nata e sulla voce di Maria nel mondo contemporaneo».
Tutti contenti alla Rai anche se qualche voce fuori dal coro si lamenta del fatto che i giornalisti e le troupe di altri programmi e testate della stessa Rai sono stati tenuti alla larga del Papa anche se in fondo erano «a casa loro».
Dopo la giornata a riposo di ieri, a causa della febbre, oggi il Papa ha ripreso dunque i suoi impegni a pieno ritmo. Questa mattina aveva tenuto in Vaticano cinque udienze, poi è uscito dal Vaticano, ha attraversato la Flaminia ed è arrivato a Saxa Rubra un po’ dopo le 14, e a quell’ora a Roma c’era una temperatura di oltre trenta gradi. Domani due appuntamenti: la messa di Pentecoste e il Regina Coeli. Anche lunedì 29 maggio si preannuncia per il Papa una giornata intensa con diversi eventi, dei quali il più atteso è la consegna del Premio Paolo VI al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
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