Napoli, si uccide dopo la lettera di licenziamento
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Napoli, si uccide dopo la lettera di licenziamento

L'ennesima vittima della crisi: un portinaio di 56 anni s'è impiccato nella casa che avrebbe dovuto lasciare dopo aver perso il lavoro. Lascia due figli.

Napoli, si uccide dopo la lettera di licenziamento
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30 Aprile 2012 - 10.28


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Una nuova vittima di un crisi che sta lasciando una scia interminabile di suicidi in tutta Italia. Un portinaio di 56 anni che prestava servizio in un edificio situato a corso Garibaldi a Napoli si è tolto la vita impiccandosi all’interno della propria abitazione. Si è appreso da fonti investigative, che l’uomo un anno fa aveva ricevuto una lettera di licenziamento e che a seguito di ciò nel corso di quest’anno avrebbe dovuto lasciare l’appartamento. Era in atto un contenzioso tra il 56enne e i suoi datori di lavoro. La polizia sta svolgendo indagini per cercare di fare chiarezza sull’episodio.

Il portinaio era separato, viveva da solo e aveva due figli, che vivono lontani da Napoli. Ai condomini era sempre apparso come una persona dal carattere forte. Ultimamente però, anche a seguito della morte di sua madre, nonchè della separazione dalla moglie, sembra soffrisse di crisi depressive. Probabilmente un contributo alle indagini potrà darlo il fratello dell’uomo già rintracciato dagli investigatori.

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