Chiedevano soldi ai clienti minacciando di denunciarli per atti sessuali con una minorenne e di rendere pubblico un video in cui era ripreso in un rapporto sessuale con due prostitute maggiorenni. Le squillo erano state conosciute attraverso lo stesso sito usato dalle minori coinvolte nel giro di prostituzione ai Parioli. Per queste ragioni, i carabinieri hanno arrestato a Roma tre persone. L’intento forse era ricattare gli uomini sfruttando la vicenda-scandalo delle liceali di 14 e 15 anni fatte prostituire nella Capitale.
A finire nel mirino degli investigatori, una escort polacca 35enne e due gigolò, entrambi italiani, di 29 e 38 anni, quest’ultimo operaio meccanico di un’azienda. Altre due persone sono state denunciate. I tre, ora ai domiciliari, avevano tentato di estorcere 40mila euro a un romano, minacciando di denunciarlo per atti sessuali con una minorenne e di rendere pubblico un video che lo riprendeva durante un rapporto sessuale.
L’uomo aveva infatti accettato la proposta di un rapporto sessuale con due donne, pagando 500 euro, in zona Appio Latino. Due giorni dopo l’uomo è stato avvicinato da due persone che da un telefono cellulare gli hanno mostrato la registrazione video di quel rapporto sessuale, realizzato a sua insaputa. La richiesta era di consegnare 40mila euro, minacciando in caso contrario di denunciarlo perchè – dicevano mentendo – la seconda ragazza era minorenne. Ma l’uomo non è caduto nell’inganno ed è stato lui a denunciare tutto ai carabinieri. La giovane, romena, in realtà aveva 19 anni.
Secondo gli investigatori potrebbero essere diverse le vittime cadute nel tranello degli estorsori, che utilizzavano il sito “bakeka” annuncì per i contatti con i clienti, lo stesso utilizzato dalle liceali della vicenda -scandalo dei Parioli.