La moglie pensionato suicida: così ci hanno ingannati
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La moglie pensionato suicida: così ci hanno ingannati

Scandalo banche fallite. Lidia Di Marcantonio: ci fidavamo di chi ci ha convinti a investire, era impossibile avere indietro i soldi

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13 Dicembre 2015 - 11.26


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La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sul suicidio di Luigino D’Angelo, il 68enne che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento della banca dell’Etruria, intanto è tornata a parlare la moglie, Lidia Di Marcantonio. “Ci fidavamo di Marcello Benedetti, è vero quello che ha dichiarato nell’intervista a “Repubblica”. Io e Luigino ci fidavamo tanto di lui, per noi era un amico ed è lui che ci convinse a investire la liquidazione e i risparmi di mio marito”.

La vedova del pensionato suicida di Civitavecchia, che ha perso tutti i soldi investiti in obbligazioni con Banca Etruria, ha raccontato che lei e il marito andavano “tutti i giorni” insieme alla sede della banca per chiedere di avere restituiti i propri soldi, “ma la risposta era sempre la stessa. Impossibile. Anche il lunedi’ successivo alla morte di Luigino sono stata in quella banca per avere un incontro col direttore e per avere risposte. Non sono stata ricevuta”.

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Di Marcantonio ha detto anche il legame forte che la univa al marito. Hanno trascorso insieme “cinquantuno anni, siamo insieme da quando io avevo 12 anni e lui 17. Ora ho perso sia lui che tutti i nostri risparmi. Credo si possa comprendere come mi sento”.

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