Milano, fiori e saluti romani per Mussolini a piazzale Loreto
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Milano, fiori e saluti romani per Mussolini a piazzale Loreto

E' successo dopo la manifestazione dell'estrema destra per ricordare Ramelli. Il presidente Anpi Milano: "La magistratura dia condanne esemplari"

Commemorazione di Sergio Ramelli
Commemorazione di Sergio Ramelli
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30 Aprile 2018 - 13.10


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Domenica sera in piazzale Loreto un gruppo di militanti di estrema destra ha organizzato una “ignobile parata nazifascista per ricordare Mussolini e il nefasto e tragico ventennio fascista, che si è conclusa con saluti romani”.
Lo ha spiegato in una nota il presidente dell’Anpi di Milano, Roberto Cenati, che ha parlato di un gesto estremamente grave. “La gravissima provocazione neofascista conclusasi con saluti romani – ha aggiunto Cenati – offende la memoria dei Quindici Martiri di Piazzale Loreto e di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi. E’ fondamentale che alla identificazione e alle denunce per apologia del fascismo operate dalle forze dell’ordine seguano, questa volta, esemplari condanne da parte della magistratura”.
I fatti sono avvenuti dopo il corteo di Forza nuova, CasaPound e Lealtà e azione per la commemorazione di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, due militanti uccisi negli anni Settanta, che si è concluso con tanto di saluto romano collettivo davanti alla lapide di Ramelli.
Dopo il corteo circa 200 militanti dell’estrema destra milanese hanno deciso un fuori programma, inscenando la commemorazione non autorizzata a Mussolini: si sono recati in piazzale Loreto, a Milano, deponendo dei fiori nel luogo in cui fu esposto il cadavere di Benito Mussolini. Circa 60 partecipanti a questa commemorazione non autorizzata sono stati identificati dalla Digos, che adesso valuterà nei loro confronti dei provvedimenti.
Anche lo scorso anno c’era stato un “colpo di scena”: all’interno del cimitero Maggiore si radunarono un migliaio di manifestanti al campo X, contravvenendo ai divieti di questura e prefettura, per onorare la memoria dei caduti della Repubblica sociale italiana. Le foto dei militanti con le braccia tese nel saluto romano suscitarono molte polemiche: quest’anno, per prevenire una manifestazione simile, la questura aveva chiuso due ingressi laterali del Musocco presidiando gli altri.

 

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