Coronavirus, italiano a bordo della Diamond Princess: "Situazione anomala ma tutto sotto controllo"
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Coronavirus, italiano a bordo della Diamond Princess: "Situazione anomala ma tutto sotto controllo"

Andrea Nardini ha rassicurato sulle sue condizioni spiegando che a bordo la situazione è monitorata. Da domani cominceranno gli sbarchi delle persone risultate negative al test.

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18 Febbraio 2020 - 10.05


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Sebbene la situazione necessiti di costante monitoraggio, sembra essere passato il peggio sulla nave da crociera Diamond Princess, nella quale si erano registrati diversi casi di contagio da coronavirus. Gli sbarchi dei passeggeri risultati negativi cominceranno a sbarcare da mercoledì: per gli altri è invece prevista la quarantena a bordo.

Sulla nave ormeggiata a Yokohama sono presenti 35 italiani. Tra questi l’allievo ufficiale Andrea Nardini, 21enne ligure di Lavagna, che ha raccontato in un’intervista a “La Stampa” la situazione a bordo: “Continuiamo a lavorare – ha spiegato – e cerchiamo di mantenere la testa sul collo. Il mio dipartimento sta operando con discrezione seguendo le disposizioni delle autorità giapponesi per evitare che il numero dei contagiati salga a dismisura. Rispetto alla normale vita di bordo, però, è tutto anomalo”

Nardini ha poi parlato della sua condizione e della grande paura avuta: “All’inizio la notizia è stata un trauma, non sapevo come reagire. Poi mi sono detto che il rischio era basso e che non dovevo andare nel panico. Per fortuna fisicamente sono sempre stato bene così come le persone con cui lavoro”.

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In merito ad un possibile ritorno a casa con l’aereo di recupero annunciato dalla Farnesia Nardini è diviso tra la famiglia e la carriera: “Una volta sbarcati tutti i passeggeri, anche l’equipaggio dovrà essere sottoposto a una quarantena di 14 giorni a bordo della nave. Potremo scegliere se restare o partire. Io sono combattuto. Tornerei per tranquillizzare mamma e papà, ma il mio grado prevede di completare 12 mesi a bordo. Se riesco, potrei diventare terzo ufficiale di macchine. Non so se ne vale la pena”.

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